La Nuova Sardegna

Oristano

Tornano le botteghe artigianali

di Michela Cuccu
Tornano le botteghe artigianali

Ma alle attività tradizionali, come i calzolai, se ne affiancano di originali nel settore della telefonia

20 ottobre 2015
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ORISTANO. Le loro botteghe sono così poche quelle presenti in città si possono contare sulle dita di una mano. Un dato di fatto che lascia spazio a tante considerazioni: si tratta di autentiche rarità; il loro è un mestiere in via d’estinzione; ci vuol davvero passione e forse anche necessità di trovar comunque un modo per campare, soprattutto in tempi come questi di crisi e tutto il resto.

Negli ultimi anni, il numero dei calzolai che operano in città è raddoppiato. Se fino a qualche anno fa trovare qualcuno che ti rifacesse un tacco o riparasse in generale una scarpa o la borsa era quasi un’impresa da titani, adesso qualche bottega artigiana sta riaprendo e con successo.

Per trovarli, i clienti, bisogna farsi conoscere, magari con i sistemi più in voga, ad esempio, affidando la propria immagine ai social. È il caso di Cristian Saba, trent’anni, da dieci, dietro un banco a rifare suole e tacchi. La prima cosa che dice è «Questo mestiere prima, lo devi imparare».

Cristian racconta di aver fatto un lungo apprendistato da suo zio e che solo tre anni fa ha deciso di mettersi in proprio, con una bottega che oltre a riparare scarpe, borse e cinture, offre anche altri servizi, compresa la duplicazione di chiavi. «In realtà – dice – quando sei un’artigiano ti capitano richieste fra le più disparate. Spesso le accetto, come, aggiustare ombrelli e ombrelloni, altre volte, ho dovuto dir di no. Mi avevano chiesto una trappola per topi e io, quella, non ce l’avevo proprio e nemmeno la sapevo costruire».

È la manualità che conta, soprattutto, in questo lavoro che fino a qualche decennio fa era diffusissimo.

Lo ricorda Marco Franceschi, direttore della Confartigianato. «Come in tutto l’artigianato, anche quello del calzolaio non te lo puoi inventare. È un mestiere antico che sta ritornando, anche perchè il valore delle calzature è aumentato e se hai speso una cifra interessante per comprarti le scarpe, ci pensi due volte prima di buttarle via e comprarle nuove». Regole di economia individuale che riportano indietro a quando, il mercato delle calzature non era saturo e vario come adesso. «C’è da aggiungere che questo mestiere punta sempre più alla qualità. Così sono ritornati i calzolai che realizzano completamente le calzature, soprattutto nel caso dell’artigianato tipico, come ad esempio i gambali o le scarpe da lavoro», dice ancora Franceschi, che aggiunge come «non sorprende il fatto che l’età di coloro che intraprendono questo mestiere sia piuttosto giovane. È l’effetto di quel turn-over che nell’artigianato è indispensabile. Questo è un mondo in continua espansione e il turn-over – dice ancora – ha interessato anche le diverse tipologie di mestieri». Così, accanto ad alcune figure scomparse come l’impagliatore di animali o rarissime, come il cestinaio, negli ultimi anni ne sono comparsi di nuovissimi. È il caso della telefonia, che ha visto nascere laboratori di riparazione o per la realizzazione delle app». Evoluzione complessa per un settore che, come spiega il direttore, comprende quasi un migliaio di tipologie di mestieri differenti. E accanto a quelli nuovi e nuovissimi, ecco però la riscoperta di quelli più antichi. Non mancano gli aspetti negativi, che sono gli stessi calzolai a descrivere, riassumendoli soprattutto nel complicato mondo della fiscalità e della burocrazia. Insomma, tante imposte e una miriadi di obblighi da rispettare. «Così ci scoraggiano: è incredibile che in altri Paesi europei, come la Spagna, per aprire una attività bastino 48 ore e qui i tempi sono invece insostenibili, tanto da farci rinunciare», dice un calzolaio che, coperto dall’anonimato, quasi si sfoga di fronte a penna e taccuino. «Il peso delle imposte e della previdenza è insostenibile, ti fanno chiudere ancor prima di aprire e anche se hai manualità e capacità, rischi di finire imprigionato in un labirinto».

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