La Nuova Sardegna

Oristano

La verità nei computer e nei telefonini

di Enrico Carta
La verità nei computer e nei telefonini

L’indagine per turbativa d’asta per le telecamere di sicurezza in città: nominato un perito per rintracciare mail e messaggi

04 novembre 2015
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ORISTANO. La procura fruga tra un mare di mail, di messaggi e di conversazioni telefoniche. Intanto il comandante della polizia locale Rinaldo Dettori, che nei dialoghi sin qui agli atti compare molto sporadicamente, si dice «Sereno». Non lo fa in prima persona, perché il momento è delicato visto che l’inchiesta che lo coinvolge per turbativa d’asta in merito all’appalto per il servizio di videosorveglianza ancora deve conoscere sviluppi importanti per le sorti dei tre indagati. Lo dice al suo avvocato Gianfranco Siuni, il quale evita al momento ogni ulteriore commento: «Abbiamo la necessità di leggere gli atti che abbiamo a disposizione, tra cui una gran mole di intercettazioni. Il comandante in questo momento è giusto che eviti dichiarazioni, valuteremo con calma se intervenire pubblicamente nei prossimi giorni. Siamo sicuri che abbia agito nel pieno rispetto della legge».

Quella legge che invece per il pubblico ministero Paolo De Falco sarebbe stata calpestata nel momento in cui viene bandito e affidato l’appalto nel 2012 ai tempi del commissariamento del Comune, appalto che poi è partito nel 2013 con i 25 punti di osservazione che controllano zone nevralgiche della città per evitare atti di vandalismo e tutelare la sicurezza. Solo che su quelle procedure, affidate a Rinaldo Dettori per via del suo incarico di responsabile del settore Vigilanza, ci sarebbero state delle storture che la procura avrebbe scoperto quasi per caso.

Gli inquirenti stavano intercettando altre persone per l’inchiesta «Hazzard» che ha coinvolto l’ex sindaco di Borore, Salvatore Ghisu. Ed è da lì che spuntano le intercettazioni che portano a Oristano e all’appalto per la videosorveglianza assegnato per 173mila e 500 euro alla ditta lombarda Project Automation.

Sebbene non coinvolto nell’inchiesta Hazzard, uno degli indagati, l’ex dirigente del Comune ed capo ufficio di gabinetto dell’assessorato regionale all’Agricoltura, Giampaolo Satta, finisce tra gli intercettati. Per la procura avrebbe molti contatti importanti grazie ai quali sembrerebbe in grado di ben indirizzare il terzo degli indagati, Roberto Malventi, responsabile di zona per la società Project Automation. Sono soprattutto questi ultimi a intrattenere molti rapporti nel periodo in cui c’è l’appalto. Parlano al telefono, si scrivono mail, messaggi e programmano incontri. Tra questi ce n’è anche uno con il comandante Rinaldo Dettori.

Fu decisivo per indirizzare l’appalto di Oristano? Nei giorni scorsi c’è stato l’affidamento dell’incarico a un perito per esaminare computer, tablet e cellulari, nel tentativo di recuperare dati utili all’inchiesta. Sia che portino prove di colpevolezza sia che scagionino gli indagati.

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