La Nuova Sardegna

Oristano

“Movida” in centro promossa, ma senza musica assordante

di Michela Cuccu
“Movida” in centro promossa, ma senza musica assordante

I gestori dei locali favorevoli a controlli delle forze dell’ordine per evitare schiamazzi notturni «Ma noi rispettiamo le norme e non abbiamo mai avuto problemi con i residenti»

04 novembre 2015
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ORISTANO. Musica troppo alta? Non si può, anche se di sabato notte. E dire che non era un sabato come tanti. Era la notte di Halloween, con locali aperti fino a tardi, e il volume, della gente che parla e della musica troppo alto, almeno per il livello di sopportazione di chi abita nella zona. Diversi residenti hanno telefonato al 112, e subito sono arrivati i Carabinieri: controlli, verifiche, e la solita raccomandazione a tenere il volume più basso. Tutto finito? Non proprio: a distanza di qualche giorno, in città si parla ancora del “blitz” delle forze dell’ordine in piena festa, fra ragazzi truccati come le comparse di un film horror e i camerieri dei locali che vanno avanti e indietro con vassoi di cocktail e birre. Come spesso accade in questi casi, la città si divide fra “interventisti”, coloro a favore dei controlli da parte forze dell’ordine e chi invece sostiene che si sia trattato di una forzatura che in qualche modo potrebbe scoraggiare la cosiddetta movida oristanese.

In via Parpaglia, dove sabato sera sono arrivati i carabinieri, chiamati da un residente esasperato dal chiasso, parlano volentieri della vicenda. Alessandro Meloni e Janez Atzeni sono i gestori di Ele Cafè, uno dei locali al centro della polemica. «Quando è arrivata la pattuglia, hanno trovato tutto in regola – spiegano – non abbiamo mai tenuto la musica a volumi oltre il consentito e soprattutto, mai le casse altoparlanti sono state messe all’esterno del locale. Certo – aggiungono – in serate particolari, come il fine settimana, c’è un po’ più gente in giro e forse il chiacchiericcio non è piacevole per chi vuol dormire, ma da qui a sostenere che c’era fracasso, ce ne passa davvero». Gestori e dipendenti dei locali non si rivelano del tutto contrari alla presenza delle forze dell’ordine quando il centro storico, di notte, si trasforma in un grande punto di ritrovo. Lo confermano i gestori dell’Ele Cafè: «abbiamo tutto l’interesse a lavorare in tranquillità. Tante volte siamo intervenuti a far smettere di far chiasso a ragazzi che, in piazza Roma, volevano far baldoria. Inoltre, abbiamo sempre cura di tener pulita la strada e sgombra da qualsiasi rifiuto». E indicano una possibile via d’uscita.

«Forse, parlando con chi si lamenta del chiasso, si troverebbe una soluzione condivisa». «Una maggiore e discreta, presenza di forze dell’ordine non guasterebbe, soprattutto in alcune ore della serata – spiega un a dipendente di Retrò, bar di via de Castro, strada nevralgica della movida – avrebbe l’effetto di dissuadere schiamazzi molesti e ubriachi. Inconvenienti che non sono la norma, questa fortunatamente è una città dove la sera si può uscire fino a tardi senza problemi, ma che quando avvengono, hanno l’effetto di guastare la festa a tutti».

Walter Mura è il titolare del Cafesino, locale che da anni propone concerti all’aperto. «In tanti anni – dice – non ho mai avuto problemi di sorta. Niente lamentele dal vicinato, nessun rimprovero dalle forze dell’ordine. Basta lavorare nel rispetto delle autorizzazioni e delle regole e la musica all’aperto diventa un piacere, per tutti».

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