La Nuova Sardegna

Oristano

Sanzione non pagata, dirigente finisce nei guai

di Enrico Carta
Sanzione non pagata, dirigente finisce nei guai

Bosa, esposto sulla multa della Forestale sulle fasce di salvaguardia: 1500 euro Il funzionario del settore la fa liquidare dal Comune, la procura indaga

06 novembre 2015
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BOSA. C’è una multa da pagare che nessuno vuol pagare. Ma quella multa rischia di trasformarsi in una buccia di banana per il dirigente comunale Giampiero Diligu che avrebbe fatto e disfatto la tela di questo piccolo pasticcio che rischia di trasformarsi in un procedimento penale. Lo stesso dirigente è stato infatti vittima di un esposto anonimo per una vicenda accaduta a cavallo tra la primavera e l’estate, quando il Comune viene sanzionato dalla Guardia Forestale per alcune irregolarità riscontrate nella pulizia delle fasce di salvaguardia. È un lavoro obbligatorio contro gli incendi e ai Comuni spetta la cura degli ambiti individuati dal Corpo Forestale.

Questo non succede e agli uffici dell’amministrazione arriva così una sanzione da circa 1.500 euro che ovviamente non si può ignorare. Il responsabile del settore viene individuato nel dirigente Giampiero Diligu, in servizio a Bosa da alcuni anni, dopo essere stato nell’organico della Provincia di Oristano. Toccherebbe a lui pagare? Difficile dirlo. Per avere certezze c’è bisogno di una sorta di relazione in cui venga esaminata la questione e vengano individuati eventuali responsabili, sempre che esistano in un caso del genere. Altrimenti la spesa per la sanzione va direttamente a carico del Comune.

A stabilirlo dovrebbe essere però una persona terza, magari individuata a sua volta all’interno dell’organico dell’amministrazione e non il diretto interessato. Invece sarebbe accaduto che lo stesso dirigente avrebbe prodotto la relazione con la quale scagiona la propria condotta e gira il conto al Comune.

È un’autoassoluzione che lascia perplesso qualcuno che avrebbe recuperato dal sito internet la determina con la quale la multa da 1.500 euro viene caricata sulle spalle dell’amministrazione. Quel misterioso qualcuno sceglie allora la via dell’esposto che finisce sul tavolo del sostituto procuratore Paolo De Falco che prende in mano la questione e inizia l’indagine. Al momento non sembra ci siano iscrizioni sul registro degli indagati, ma intanto all’orizzonte si profila una serie di audizioni di testimoni, tra cui quella del segretario comunale Antonio Mastinu.

Così come non ci sono al momento indagati, non c’è un’ipotesi di reato già formulata: i testimoni servono alla procura proprio per capire se l’esposto anonimo abbia o meno un fondamento e si possa eventualmente trasformare in procedimento penale. A occuparsi delle indagini è la Guardia di finanza che ora valuta se la condotta del funzionario sia stata coerente e rispettosa della legge oppure se in quell’autoassoluzione possano ravvisarsi degli illeciti.

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