La Nuova Sardegna

Oristano

Riforma enti locali, appello del centrodestra

Riforma enti locali, appello del centrodestra

I consiglieri regionali attaccano il Comune: «Tra Cagliari e Sassari rischiamo di venire schiacciati»

07 novembre 2015
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ORISTANO. I consiglieri regionali del centrodestra chiedono unità ai sindaci dell'oristanese per un azione comune sulla riforma degli Enti locali. Fra accordi, smentite e successive conferme fra i grandi centri isolani manca la voce di una delle quattro province storiche, Oristano. Secondo Oscar Cherchi, Attilio Dedoni e Gianni Tatti, è il momento di riunire le forze, anche con gli altri consiglieri espressi dal territorio, senza aspettare gli eventi: «Mentre nelle altre province infuriano le polemiche, le richieste e le trattative, Oristano è in silenzio. O il sindaco della Tendas, che dovrebbe essere il capofila almeno perché rappresenta il capoluogo, ha un piano segreto che verrà fuori al momento giusto, oppure preferisce fare il pesce in barile. Cagliari e Sassari vengono tutelate dal Presidente Pigliaru, Nuoro prova ad alzare la voce e Oristano guarda e basta». Queste le considerazioni di Oscar Cherchi, consigliere regionale di Forza Italia, e dei colleghi Attilio Dedoni (Riformatori) e Gianni Tatti (Udc). «Dobbiamo unire le forze – aggiungono – per trovare soluzioni proponibili. Per una volta cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione, ragionando bene su ciò che può davvero ottenere la nostra provincia. Dobbiamo evitare l'autoreferenzialità in cambio di prospettive realistiche e progetti realizzabili che servano a tutto il territorio per creare delle economie di scala e gettare le basi per uno sviluppo omogeneo». «È inutile – gli fa eco Attilio Dedoni – tentare di opporsi con un controproducente testa a testa a Sassari e Cagliari. Troviamo piuttosto un intesa sinergica che ci consenta di diventare insostituibili per i due centri più grandi dell'Isola. Mettiamo in evidenza le cose che sappiamo fare meglio e rendiamole indispensabili al resto della Sardegna». Dello steso tenore anche i propositi di Gianni Tatti: «dobbiamo essere complementari e non alternativi. Le guerre di campanile non producono mai effetti positivi. Servono solo a creare solchi sempre più profondi. Un po' di sana rivalità non guasta, ma evitiamo la battaglia se non siamo sicuri di vincere. Meglio trovare accordi buoni per tutti».

E poi l'invito, sottoscritto dai treconsiglieri: «Siamo disponibili a sentire i sindaci e ci proponiamo come loro portavoce in Consiglio Regionale per le istanze territoriali. La proposta di riforma degli enti locali – continuano – non ci convince per niente. Però per fare una vera proposta unitaria dobbiamo essere messi al corrente dai sindaci circa le strategie che assieme potremmo adottare per arginare di comune accordo lo strapotere di Cagliari e Sassari. Ma senza estremismi, servono proposte efficaci per il bene comune».

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