La Nuova Sardegna

Oristano

Il perito: «Danno erariale per i derivati»

di Enrico Carta
Il perito: «Danno erariale per i derivati»

La relazione fa emergere alcuni elementi che chiamano in causa la Corte dei Conti nel contenzioso tra il Comune e la Bnl

08 novembre 2015
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ORISTANO. Derivati, penultimo atto con sorpresa (ma non troppo). La relazione del perito, incaricato dal tribunale di valutare il danno eventuale subito dal Comune con la stipula del contratto sul prodotto finanziario proposto dalla Banca Nazionale del Lavoro ai tempi della giunta Barberio, apre la porta ad altri giudici. Quelli della sezione civile del tribunale di Roma stanno esaminando la regolarità delle clausole contenute nel contratto, dal quale il Comune vuole fuggire senza danni e possibilmente con un rimborso congruo, ma il perito evidenzia più di un aspetto che porterebbe direttamente verso la Corte dei Conti.

Nei giorni scorsi, l’amministrazione ha liquidato la parcella al perito Claudio Boido – pagherà diecimila euro, mentre l’altra metà è a carico della Bnl – che l’aveva depositata qualche mese fa. Conteneva indicazioni sul danno che l’amministrazione avrebbe subito, anche se nessuno sinora ha parlato della cifra precisa indicata dal professore universitario.

Per questo si aspetta l’udienza conclusiva prevista per gennaio, ma intanto la relazione punta il dito contro chi stipulò il contratto. Si parla addirittura di danno erariale, fatto che ovviamente interessa parecchio da vicino i giudici della Corte dei Conti e che potrebbe spianare la strada ad un loro intervento. Questo per prima cosa significa che la perizia ha un orientamento ben preciso favorevole al Comune – ne abbiamo già dato conto in un precedente articolo –. I rilievi sono diversi e riguardano alcuni aspetti misteriosi della vicenda.

I primi riguardano la stipula del contratto avvenuta nel 2006 e rivista, addirittura in modo peggiorativo, appena dieci mesi più tardi. Ai guadagni iniziali molto bassi, hanno fatto seguito le perdite che, considerando che il contratto per i derivati scade nel 2026, saranno notevoli. Nel caso in cui il giudice dovesse accogliere le osservazioni del perito e quindi dichiarare nulla la stipula del contratto, si configurerebbe il danno erariale.

Il perito poi mette in risalto altri aspetti, come quello dell’incarico che il Comune nel 2008 – la giunta Nonnis ha sostituito quella Barberio – affida a due specialisti della materia. Si rivolge a docenti dell’università di Cagliari, paga loro 50mila euro per la perizia e la successiva consulenza legale, ma incredibilmente ne ignora le risultanze e le indicazioni. Viene evidenziata la pericolosità del contratto finanziario stipulato, ma l’immobilismo regna sovrano, sino al momento in cui la giunta Tendas decide di muovere l’azione legale.

Non pago di ciò il Comune in quegli anni fa addirittura un ulteriore passo e, contemporaneamente alla stipula del contratto per i derivati, effettua una rinegoziazione di mutui per nove milioni di euro, mettendo ulteriormente in ponte le finanze locali. Anche in questo caso, la Bnl entra nella partita, perché i mutui vengono trasferiti dalla Cassa Depositi e Prestiti alla Banca Nazionale del Lavoro. Nulla di strano, non fosse che l’operazione non sarebbe stata esattamente conveniente. E il tempo ha dimostrato proprio questo.

L’attenzione è però focalizzata sulla questione derivati-tribunale di Roma-Corte dei Conti. Il primo passo è atteso proprio dalla sentenza che arriverà ad inizio anno: secondo il perito già nella prima modifica del contratto ci sarebbe una commissione implicita in favore della banca di un milione e 176mila euro. Intanto il Comune, quando mancano ancora dieci anni alla conclusione del contratto è già sotto di 337mila euro. Traduzione: se il giudice dà ragione alla banca, più tasse per tutti.

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