La Nuova Sardegna

Oristano

Sant’Antonio può crollare, subito lavori e niente auto

di Alessandro Farina
Sant’Antonio può crollare, subito lavori e niente auto

Bosa, allarmante relazione della Soprintendenza sulla situazione della chiesa Evidenziato il rischio di cedimenti e il sindaco chiude la strada al traffico

12 novembre 2015
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BOSA. Scatta l’allarme per il pericolo di cedimenti strutturali nella chiesa di Sant’Antonio. Il sindaco Luigi Mastino ha quindi deciso di chiudere al traffico di veicoli e al passaggio dei pedoni il tratto di via che costeggia il tempio. Il provvedimento forse si estenderà ben oltre i lavori di restauro previsti nella struttura come auspicato dalla Soprintedenza. Ci sono infatti novità importanti dopo l’ordinanza che ad agosto 2014 disponeva la chiusura al culto di una delle chiese più care ai bosani. Quella di Sant’Antonio appunto, che si trova a due passi dalla via Roma, sulla sponda sinistra del Temo.

L’edificio è chiuso per un gravissimo fenomeno di dissesto statico che nelle scorse settimane è stato preso in esame dagli esperti della Soprintendenza delle province di Sassari e Nuoro. Dalla relazione redatta dall’architetto Francesca Casule le paure che hanno originato la chiusura della chiesa non solo vengono confermate, ma si amplificano. I rilievi dicono che l’edificio probabilmente poggia su un terreno «Con portanza differente a causa della presenza di acque che filtrano dal Temo e scorrono lungo piani argillosi, dando così luogo a cedimenti differenziali di sue parti rispetto a zone più stabili». Le lesioni «Indicano l’incapacità della struttura di assecondare tali spostamenti o di contrastarli». Sono questioni che devono tenere conto dell’effetto delle vibrazioni causate dal traffico veicolare «Evidentemente sempre più intenso ed impattante anche per via dei mezzi pesanti che transitano nella zona dell’entroterra del Temo», rimarca il documento.

Insomma, le crepe ben visibili nella chiesa di Sant’Antonio sono in continua evoluzione, ed ora l’intero edificio dev’essere oggetto di accurate analisi, considerato che «Sussiste una reale situazione di pericolo per la perdita del bene architettonico». Fortunatamente i lavori nella chiesa, affidati a una ditta di Pozzomaggiore, inizieranno a breve e la speranza è che i possibili cedimenti possano essere quantomeno attenuati. L’indicazione della Soprintendenza è però che la chiusura al traffico, imposta dalle condizioni dell’edificio e dal cantiere di restauro, sia mantenuta «Anche dopo la conclusione dei lavori. La situazione potrebbe comportare gravissime conseguenze, tali da far ritenere sussistente una situazione di assoluto rischio per l’incolumità delle persone e la sicurezza del transito veicolare e pedonale», così al sindaco non resta che prendere le conseguenti decisioni. Si concretizzano nell’ordinanza che vieta il transito veicolare e pedonale nel tratto di via sant’Antonio da via Roma a via Gonario di Torres. Per ora e per chissà quanto tempo ancora. Il percorso alternativo da e per via San Pietro, quindi, sarà quello che attraverserà le vie Amsicora e Gonario di Torres.

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