La Nuova Sardegna

Oristano

Il Centro servizi Unla vietato ai disabili

di Simonetta Selloni
Il Centro servizi Unla vietato ai disabili

La struttura ha il servoscala fuori uso: nei prossimi giorni una conferenza si svolgerà all’aperto in segno di solidarietà

13 novembre 2015
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ORISTANO. Venti gradini più cinque sono il lucchetto che sbarra l’accesso al Centro servizi culturali Unla di via Carpaccio. Ingresso vietato ai disabili. «Io non posso entrare», il cartello non c’è ma non serve. Lo ha constatato anche l’assessore regionale all Cultura Claudia Firino, che con queste problematiche ha un rapporto diretto. Dalla sua sedia a rotelle, qualche settimana fa, lo ha detto anche lei, durante un sopralluogo al Centro. «Io qui non posso entrare». Venti gradini più cinque vietati: il servoscala è fuori uso da almeno un anno. E poi è esterno, bastavano due gocce d’acqua per bloccarlo.

Barriere architettoniche come l’amianto. Fuori legge: ne sono pieni anche gli edifici pubblici. Il Centro servizi culturali ha una storia lunga, iniziata a Oristano nel 1967. Emanazione della ex Cassa per il Mezzogiorno, una volta abolita è passato sotto le grandi ali della Regione. Anche la struttura di via Carpaccio lo è: se non fosse che la Regione se ne è quasi dimenticata. Lo dirige Marcello Marras, due dipenenti a tempo pieno, due part-time. Numeri di eccellenza: 6.200 iscritti l’anno, la mediateca più fornita della Sardegna con 14mila titoli. Tre postazioni internet, quattro per la mediateca con due posti ciascuna. Proiezioni, libri, film, concerti. Porte aperte a tutti: l’inclusione è il credo che muove questo luogo di cultura. Gratis per gli utenti, naturalmente. Tutti benvenuti. Ma devono avere gambe efficienti.

Il fatto è che tra qualche giorno, il 19 novembre, ci sarà una conferenza sulla dispersione scolastica. Tutto lascia supporre che si farà all’aperto, nel giardino del Centro. «Uno dei partecipanti ha una disabilità che impedisce l’accesso alla sala. E allora tutti cercheremo di essere uguali a lei: anche noi fuori», dice Savina Dolores Massa. Scrittrice e componente di due associazioni culturali, pARTIcORali e Hanife Ana, è il motore di quello che sembra un appuntamento di “disabiltà costruttiva e solidale”. Accesso al Centro vietato ai disabili? Siamo tutti disabili. E tutti fuori, quindi. Un manifesto di sensibilità e di amore per la cultura.

Non che nulla si sia mosso, in questi ultimi anni. «Finalmente la Regione inizia a capire che esistiamo», sottolinea Marcello Marras. Lui, ma con lui anche altri volontari, racconta di interni ritinteggiati dai dipendenti, di infiltrazioni tamponate. Di volontà, disperata volontà di continuare nel lavoro del Centro servizi. Ieri mattina era giornata di cinema per i ragazzi di un centro di assistenza per disabili. «È importante che svolgano le loro attività in un luogo aperto a tutti. Come siamo o dovremmo essere noi». Aperto a tutti. Al netto dei venti più cinque gradini. Della vergogna.

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