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Caccia al cinghiale di giovedì, Regione sotto accusa

CUGLIERI. Ieri l’assessore regionale alla difesa dell’ambiente Donatella Spano ha firmato il decreto che autorizza l’esercizio della caccia al cinghiale anche il giovedì. Il provvedimento,...

27 novembre 2015
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CUGLIERI. Ieri l’assessore regionale alla difesa dell’ambiente Donatella Spano ha firmato il decreto che autorizza l’esercizio della caccia al cinghiale anche il giovedì. Il provvedimento, pubblicato nel Buras, criticato dai cacciatori sardi, rischia di alimentare polemiche e tensioni che possono acuire le rivalità esistenti tra le varie compagnie di caccia grossa che operano anche nei boschi del Montiferru. Qualche giorno fa, su sollecitazione dei capi caccia delle dodici squadre presenti nel paese, l’assessore all’agricoltura Antonio Inzis ha convocato i cacciatori per parlare del provvedimento regionale che, a suo giudizio, rischia di creare più di un problema. «Abbiamo sempre affermato che aprire la caccia al cinghiale di giovedì è sbagliato – spiega Inzis – e dispiace dover constatare, ancora una volta, che la Regione si è rivelata insensibile alle aspettative che provengono dalla base. L’apertura del giovedì, oltre a rovinare la caccia della domenica, trascura totalmente una tradizione che nel nostro paese vige da sempre. I cacciatori cuglieritani hanno deciso di disertare la caccia il giovedì, ma quelli che arrivano da altre località dell’Isola e fanno le battute nel nostro territorio, faranno altrettanto?» La domanda che si pone Inzis è più che lecita, soprattutto perché i cacciatori, il giovedì, vanno a controllare le zone in cui si svolgono le battute della domenica. «In questo modo – aggiunge Inzis – non si fa altro che agevolare l’abbattimento indiscriminato dei cinghiali. Noi abbiamo sempre fatto la caccia al cinghiale, ma nel rispetto dell’ambiente e della fauna. In questo modo si distrugge tutto, e noi questo non lo vogliamo perché desideriamo che anche a chi verrà dopo di noi, se lo vorrà, possa andare a caccia». Per Marco Pisanu, presidente regionale dell’Associazione Cpa si tratta di una scelta «senza senso - dice – motivata solo dalle esigenze delle associazioni degli agricoltori del nord Sardegna, che chiedono l’abbattimento dei cinghiali per evitare danni alle coltivazioni. Come si pensa di risolvere il problema del sovrannumero, se non si consentono i prelevamenti nei parchi, nelle oasi e nelle zone di ripopolamento e cattura, dove i cinghiali proliferano in totale libertà». La tensione nell’ambiente dei cacciatori è palpabile. La prossima settimana, con ogni probabilità, a Scano Montiferro, ci sarà un’assemblea che prevede la sottoscrizione di un documento in cui verrà espressa la contrarietà all’apertura infrasettimanale.

Piero Marongiu

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