La Nuova Sardegna

ORISTANO. «Dopo l’attentato di Parigi il primo effetto è stata una sensibile riduzione delle libertà individuali. In Francia, per tre mesi, sarà in vigore lo stato di emergenza e assemblee come questa, potrebbero essere sciolte dalla polizia per motivio di sicurezza pubblica».

Fausto Durante, responsabile delle relazioni estere della Cgil nazionale, intervenendo al convegno sulle conseguenze del terrorismo organizzato nella sala riunioni del liceo De Castro, non ha fatto troppi giri di parole. Prima di lui ha parlato il segretario della Fillea Cgil di Olbia, Hassam Ben Bouzid, di origini marocchine, in Italia da 26 anni «Sono marocchino e cittadino italiano, di religione musulmana. I terroristi con l’Islam, con la nostra religione, non hanno nulla a che spartire. Sono criminali e basta. Lo conferma il fatto che l’80 per cento delle vittime degli attentati siano musulmane».

Fausto Durante è stato esplicito nel condannare «l’ambiguità dei nostri capi di Stato che continuano a stringere rapporti economici con l’Arabia Saudita, che come tutti sanno, fornisce gran parte delle armi più pericolose al terrorismo».

È dall’Europa, che dovrebbero partire, secondo il sindacalista, scelte mirate: «Il problema è che l’Unione europea non ha una politica estera coesa: ogni Stato decide e agisce per conto proprio e i risultati, sono quelli catastrofici della Libia». Eppure, secondo Durante, un passo importante verso la pace potrebbe arrivare proprio dall’Italia: «Se solo la Finmeccanica invece di costruire cannoni e torrette per sparare dalle portaerei e facesse elicotteri per la protezione civile e non per le guerre, sarebbe un gran risultato».