La Nuova Sardegna

Oristano

La Provincia paga lo Stato per la stima degli immobili

di Roberto Petretto
La Provincia paga lo Stato per la stima degli immobili

L’ente soppresso deve mettere in vendita parte del proprio patrimonio Valutazione dell’Agenzia delle Entrate, ma non sarà un’operazione gratuita

27 dicembre 2015
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ORISTANO. Agli enti locali lo Stato chiede continuamente economie, tagli e risparmi. Ma quando si tratta di riscuotere non fa sconti e fa pagare anche a Comuni e Province. Emblematico il caso della vendita di una parte del patrimonio immobiliare della Provincia. A settembre l’amministratore straordinario dell’ente, Massimo Torrente, ha approvato il piano che prevede la vendita di diversi beni immobili. «La decisione di mettere in vendita alcune delle proprietà della Provincia è funzionale al principio di riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’ente – ha spiegato o Torrente –. È un adempimento già previsto dalla legge e a cui ritengo sia importante dare attuazione visto il particolare momento che oggi attraversa la nostra Provincia».

Decidere cosa vendere però è solo il primo passo: bisogna anche quantificare il valore. Chi dovrà farlo? L’Agenzia delle Entrate. Quindi un’agenzia pubblica che solitamente svolge funzioni di gestione, accertamento e contenzioso dei tributi. Un lavoro che l’Agenzia delle Entrate svolgerà gratuitamente? Nemmeno per sogno. La Provincia pagherà per questo lavoro. Una cifra non meglio precisata, al momento. Si attende infatti il preventivo dell’Agenzia, ma nel frattempo il dirigente dell’ufficio gestioni immobiliari della Provincia ha messo da parte una somma vicina ai 13mila euro che dovrebbe bastare a fare fronte alla spesa.

«Per poter avviare il programma di alienazione immobiliare - si legge nella determinazione del dirigente - si rende necessario provvedere, in via preliminare, alla valutazione tecnico estimativa degli stessi».

All’interno dell’amministrazione provinciale non ci sono «professionalità disponibili all'espletamento delle attività di stima, così come previsto dalla normativa vigente» e quindi, essendoci «la necessità di procedere all'affido dell’incarico e acquisire le perizie di stima necessarie all'alienazione degli immobili» è stato siglato un protocollo d’intesa con l’Agenzia delle Entrate.

Ecco quindi la necessità di “prenotare” una cifra che dovrà poi essere messa in bilancio per pagare il conto che l’Agenzia presenterà. Un prezzo di favore, probabilmente, frutto di quella «collaborazione di attività di interesse comune» prevista dalla legge. A pagamento, s’intende.

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