La Nuova Sardegna

Oristano

Nuovo altare nella Cattedrale

di Michela Cuccu
Nuovo altare nella Cattedrale

L’arcivescovo Ignazio Sanna ha presentato ieri il risultato di nove anni di lavori e ricerche

08 gennaio 2016
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ORISTANO. La cattedrale dell’Assunta ha un nuovo altare. La dedicazione avverrà domenica alle 16,30 nel corso di una messa concelebrata da otto dei dieci vescovi della Sardegna.

Ieri, nel corso di una conferenza stampa convocata dall’arcivescovo Ignazio Sanna, è stato spiegato il significato dell’evento, che consiste nell’adeguamento liturgico della cattedrale, la più vasta della Sardegna, a oltre quarant’anni dalla conclusione del Concilio ecumenico vaticano II. «Adeguamento che è segno di fedeltà al Concilio» ha spiegato infatti l’arcivescovo.

La nuova mensa e il nuovo ambone sono il risultato, come ha spiegato ieri mattina l’architetto Angelo Ziranu che ha firmato ed eseguito il progetto «di nove anni di riflessione, e di un esame attento di una cattedrale che è depositaria di mille anni di storia del Cristianesimo in Sardegna». Ziranu, architetto di grande esperienza (ha anche collaborato alla Sagrada Família di Barcellona) ha voluto rispettare le armonie derivanti dall’unione dei diversi stili che si sono avvicendati nella realizzazione della cattedrale, come pure i simbolismi religiosi, uno su tutti, la realizzazione del bassorilievo sul prospetto frontale che rappresenta san Daniele nella fossa dei leoni, fiere che poi sono anche le sculture frontali alla base della gradinata dell’altare. San Daniele nella fossa dei leoni nella cattedrale si trovava già rappresentato in due lastre (attualmente sistemate all’ingresso della prima cappella sulla destra) con dei bassorilievi preziosissimi e che sicuramente meriterebbero una collocazione tale da renderli maggiormente fruibili ai visitatori.

Armonie architettoniche ma anche cromatiche: la nuova mensa, infatti, è stata realizzata utilizzando i pannelli rosso Francia, che altro non erano che le balaustre dell’altare. In questo modo, oltre ad aver potuto utilizzare materiali ora difficilissimi da reperire, è stato rispettato anche il simbolismo liturgico, con il rosso che nella mensa indica l’atto eucaristico e dell’area del sacrificio.

Cromatismi marmorei riportati anche nel nuovo ambone (la tribuna della celebrazione liturgica). La Mensa rappresenta solo una parte del lungo lavoro svolto, che ha compreso anche un restauro dell’altare tridentino, realizzato attraverso una serie di calchi, in maniera da rispettare al massimo stili e armonie. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nella realizzazione dell’opera di restauro che ha imposto uno studio attento degli effetti che erano stati voluti dai primi realizzatori della cattedrale, con un raggio di sole, che a mezzogiorno del 20 giugno, cade perfettamente perpendicolare sull’altare.

Fin qui il resoconto assolutamente sommario di un’opera di lungo restauro che restituirà a Oristano una cattedrale sicuramente di accresciuti segni spirituali e di fede.

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