Treni, fermate cancellate Ora si muove la politica
MARRUBIU. Fermate soppresse, viaggiatori che protestano. Sono gli effetti dell’entrata in funzione del “pendolino” che collega Cagliari a Sassari, effetti che non sempre positivi visto che in diverse...
MARRUBIU. Fermate soppresse, viaggiatori che protestano. Sono gli effetti dell’entrata in funzione del “pendolino” che collega Cagliari a Sassari, effetti che non sempre positivi visto che in diverse stazioni della provincia il treno non si ferma più con la costanza e gli orari di una volta. Le voci di disappunto si levano da più parti e ora hanno anche fiato ufficiale attraverso un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Mario Tendas. Chiede una risposta scritta al presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. In particolare al centro delle richieste del consigliere c’è la questione della soppressione della fermata delle 18.40 nella stazione di Marrubiu-Terralba-Arborea.
Il cambio di programma – la fermata soppressa peraltro non è stata rimpiazzata da un’altra in un orario diverso – sta creando disagi ai pendolari che quotidianamente utilizzavano quel collegamento per fare rientro nei propri paesi dopo una giornata di lavoro o studio nel capoluogo sardo. Ora hanno dovuto cambiare abitudini e sono costretti a dilatare ulteriormente i propri orari da pendolari. Il primo treno utile per tornare a casa parte dalla stazione di Cagliari allo 19.22, ben due ore dopo rispetto al precedente che si metteva in moto alle 17.22.
«L'assessore regionale ai trasporti Massimo Deiana – spiega Mario Tendas – ha avuto di recente diversi incontri per valutare possibili alternative modifiche e integrazioni dell’orario delle fermate con i dirigenti regionali di Trenitalia. L’obiettivo è ovviamente quello di limitare i disagi che stanno subendo i pendolari».
Ovviamente con questa interrogazione si cerca di avere almeno una risposta chiara sulla situazione e di conoscere se siano stati individuati accordi o soluzioni che consentono di ripristinare la fermata del tardo pomeriggio evitando in tal modo di arrecare difficoltà nei lavoratori e studenti che utilizzano quotidianamente questo mezzo pubblico di trasporto.
Del resto non ci sono valide alternative, perché il trasporto su gomma con i pullman non è al momento praticabile visto il percorso assai più lungo e orari ancor più proibitivi. L’auto ha ovviamente costi insostebili, fermo restando il fatto che non tutti ne posseggono una e che comunque un viaggio in 131 è assai più faticoso rispetto a quello in treno. E allora serve una soluzione, un aggiustamento che riallinei gli orari alle esigenze di un territorio che rischia di essere messo all’angolo e di veder sfrecciare sulle proprie rotaie treni che però vanno oltre.