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Treni, fermate cancellate Ora si muove la politica

Treni, fermate cancellate Ora si muove la politica

MARRUBIU. Fermate soppresse, viaggiatori che protestano. Sono gli effetti dell’entrata in funzione del “pendolino” che collega Cagliari a Sassari, effetti che non sempre positivi visto che in diverse...

08 gennaio 2016
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MARRUBIU. Fermate soppresse, viaggiatori che protestano. Sono gli effetti dell’entrata in funzione del “pendolino” che collega Cagliari a Sassari, effetti che non sempre positivi visto che in diverse stazioni della provincia il treno non si ferma più con la costanza e gli orari di una volta. Le voci di disappunto si levano da più parti e ora hanno anche fiato ufficiale attraverso un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd, Mario Tendas. Chiede una risposta scritta al presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana. In particolare al centro delle richieste del consigliere c’è la questione della soppressione della fermata delle 18.40 nella stazione di Marrubiu-Terralba-Arborea.

Il cambio di programma – la fermata soppressa peraltro non è stata rimpiazzata da un’altra in un orario diverso – sta creando disagi ai pendolari che quotidianamente utilizzavano quel collegamento per fare rientro nei propri paesi dopo una giornata di lavoro o studio nel capoluogo sardo. Ora hanno dovuto cambiare abitudini e sono costretti a dilatare ulteriormente i propri orari da pendolari. Il primo treno utile per tornare a casa parte dalla stazione di Cagliari allo 19.22, ben due ore dopo rispetto al precedente che si metteva in moto alle 17.22.

«L'assessore regionale ai trasporti Massimo Deiana – spiega Mario Tendas – ha avuto di recente diversi incontri per valutare possibili alternative modifiche e integrazioni dell’orario delle fermate con i dirigenti regionali di Trenitalia. L’obiettivo è ovviamente quello di limitare i disagi che stanno subendo i pendolari».

Ovviamente con questa interrogazione si cerca di avere almeno una risposta chiara sulla situazione e di conoscere se siano stati individuati accordi o soluzioni che consentono di ripristinare la fermata del tardo pomeriggio evitando in tal modo di arrecare difficoltà nei lavoratori e studenti che utilizzano quotidianamente questo mezzo pubblico di trasporto.

Del resto non ci sono valide alternative, perché il trasporto su gomma con i pullman non è al momento praticabile visto il percorso assai più lungo e orari ancor più proibitivi. L’auto ha ovviamente costi insostebili, fermo restando il fatto che non tutti ne posseggono una e che comunque un viaggio in 131 è assai più faticoso rispetto a quello in treno. E allora serve una soluzione, un aggiustamento che riallinei gli orari alle esigenze di un territorio che rischia di essere messo all’angolo e di veder sfrecciare sulle proprie rotaie treni che però vanno oltre.

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