La Nuova Sardegna

Oristano

Cabras ammonisce la Regione: «Subito i fondi per il salvamento»

di Claudio Zoccheddu
Cabras ammonisce la Regione: «Subito i fondi per il salvamento»

Terza lettera di protesta dopo la morte a Ferragosto nell’arenile di San Giovanni di Vincenzo Curtale L’uomo si era sentito male dopo aver eroicamente salvato alcuni bagnanti in forte difficoltà

09 gennaio 2016
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CABRAS. Le critiche erano arrivate da tutti i fronti. La sorte di Vincenzo Curtale, l’oristanese morto la mattina di Ferragosto a San Giovanni di Sinis dopo aver salvato alcuni bagnanti in difficoltà, era costata cara all’amministrazione comunale che era stata messa alla gogna dopo l’episodio che aveva funestato la giornate del 15 agosto. Cinque mesi dopo, per evitare che il silenzio cancelli una pagina triste della storia recente, il sindaco Cristiano Carrus è uscito allo scoperto e ha inviato una lettera al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano. Carrus, che ha esteso l’elenco dei destinatari anche alla Prefettura, alla Capitaneria di porto e a tutti i comuni costieri della Sardegna, chiede che il servizio di salvamento venga programmato per tempo e auspica la convocazione di un incontro in Regione.

«Cabras, come tanti comuni della Sardegna, non è riuscito a garantire il servizio di salvamento a causa dei tagli dello Stato e la diminuzione dei trasferimenti da parte della Regione», ha spiegato Carrus tra le righe di una missiva che si aggiunge a quelle spedite il 24 agosto e il 22 settembre dello scorso anno, «lo scorso anno, infatti, sia la Provincia sia la Capitaneria di Porto di Oristano avevano segnalato le grandi difficoltà dei comuni».

Le segnalazioni erano passate in secondo piano, fino alla tragico epilogo della vicenda di Ferragosto: «è assurdo pensare che un Comune con molti chilometri di coste, che non riceve i contributi dello Stato e subisce continui tagli dalla Regione, possa istituire un servizio di salvamento a mare. Ricordo le dichiarazione di alcuni sindaci ai quali sono stati chiesti 20mila euro per garantire il servizio in un solo mese», dichiara Carrus che aggiunge, «non si può pensare che un servizio cosi importante possa essere riservato solo ad alcune spiagge per periodi di tempo limitati ma, soprattutto, conoscendo bene le enormi difficoltà degli enti locali, non si può chiedere ai comuni di garantire un servizio che ha costi insostenibili».

Per comprendere a cosa si riferisca Carrus è sufficiente fare un salto indietro nel tempo al 2011, l’ultima stagione del salvamento a mare finanziata dalla Provincia che poi fu sostituita dalla Regione nell’erogazione dei fondi a cui, allo stato attuale, deve essere aggiunto un cofinanziamento da parte degli stessi comuni.

Cinque anni fa erano stati stanziati 347mila euro che avevano finanziato il servizio estivo di oltre 100 bagnini (molti dei quali volontari ma comunque dotati del regolare brevetto) dalle 9 del mattino alle 19 in 32 postazioni, dalla Marina di Arborea alle spiagge di Bosa. La speranza di Cabras e degl ialtri comuni è che almeno una parte considerevole di quella somma possa essere destinata nuovamente al servizio.

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