La Nuova Sardegna

Oristano

QUEI CAMPIONI DELLA PORTA ACCANTO

di ENRICO CARTA

C. apita un giorno di svegliarsi e di accorgersi di vivere in una terra di campioni e campionesse. È la stessa terra dove il pensiero più comune è che tutto andrà sempre male e che dalla periferia...

10 gennaio 2016
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C. apita un giorno di svegliarsi e di accorgersi di vivere in una terra di campioni e campionesse. È la stessa terra dove il pensiero più comune è che tutto andrà sempre male e che dalla periferia dimenticata non si possa conquistare l’impero. Invece succede che, nello stesso anno e per giunta anno olimpico, due giovincelli di belle speranze si trovino al posto giusto nel momento giusto per regalare un sogno a quella stessa terra che aveva vissuto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 una magnifica epopea nell’atletica leggera.

Adesso sono il volley e il canottaggio a far brillare gli occhi di Eleonora d’Arborea che, all’improvviso, chiede che qualcuno le dia un pizzico per capire se dorme oppure è desta. È desta, destissima la terra della giudicessa che con la pallavolista Alessia Orro e con il canottiere Stefano Oppo ha puntato la prua verso il Brasile e in particolare verso Rio de Janeiro dove in estate si terranno i giochi olimpici. I due atleti, con prestazioni super, hanno convinto i loro coach ma la strada è ancora lunga. La nazionale femminile di volley, affidata con coraggio alla palleggiatrice diciassettenne di Narbolia dell’Ariete Oristano, non ha ancora staccato il pass per le Olimpiadi e dovrà passare attraverso le forche caudine di un ulteriore girone di qualificazione che si svolgerà a maggio e dove sarà vietato sbagliare. Ieri intanto, la più bassa e la più giovane tra le dodici in campo, ha piazzato il “muro” vincente che ha fatto fare il passo in avanti alla nazionale italiana per il torneo di maggio. Stefano Oppo, canottiere della Forestale, ha già portato il suo “4 senza pesi leggeri” all’Olimpiade di Rio dopo il piazzamento nella finale mondiale della scorsa estate, ma l’assetto dell’equipaggio azzurro può ancora essere modificato in questi mesi che ci separano dal più grande evento sportivo del mondo. Sinora gli allenatori della Nazionale hanno già modificato la composizione, ma Stefano Oppo è rimasto sempre al suo posto nonostante, coi suoi ventun’anni, sia il più giovane tra i quattro moschettieri. Anche per lui saranno decisivi i prossimi mesi e le gare della primavera. Oristano incrocia le dita e sogna. I cinque cerchi, ovviamente.

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