La Nuova Sardegna

Oristano

Primi giorni di lavoro per il procuratore

Primi giorni di lavoro per il procuratore

Ezio Domenico Basso ha preso servizio: «Arrivo in una realtà sana, sarà un’avventura stimolante»

07 febbraio 2016
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ORISTANO. Un salto senza paura in una terra sconosciuta. I primi passi del nuovo procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, 51 anni, sono quindi tutti rivolti alla conoscenza del territorio. Dalla scrivania del palazzo di giustizia in piazza Aldo Moro la vista spazia sui palazzi Saia e sul Seminario Arcivescovile, a suo modo luoghi simbolo della Oristano che il nuovo “capo” dei pubblici ministeri si appresta a scoprire.

Il salto dal Piemonte, dove ha sinora svolto per intero la sua carriera da magistrato iniziata nel 1993 e andata avanti tra le procure di Saluzzo, Mondovì e Vercelli, non è stato traumatico sebbene abbia portato con sé anche delle novità per chi non era affatto abituato a un procuratore sotto scorta. I pesanti atti intimidatori e le minacce subiti negli anni scorsi hanno convinto il ministero dell’Interno che fosse necessario un protocollo di massima protezione, per cui anche all’interno del tribunale, il nuovo procuratore è sempre sotto lo stretto controllo dei suoi uomini di scorta.

A Oristano ha preso servizio pochi giorni fa, prendendo il posto di Andrea Padalino Morichini e iniziando il suo lavoro con una doverosa riunione con i colleghi della procura. «È servita per approfondire argomenti che avevo già affrontato durante la breve visita che ho fatto qualche settimana fa in città – spiega Ezio Domenico Basso –. L’impressione è quella di una realtà sana, con una procura di alto livello che ha il supporto massimo da parte degli uffici e della polizia giudiziaria. Questo sicuramente agevolerà il mio compito».

A proposito della realtà criminale «Un occhio di riguardo direi che meritano i paesi del Nuorese che però ricadono nell’ambito della procura oristanese – prosegue il nuovo procuratore –. Il numero di crimini come gli omicidi è infatti nettamente superiore rispetto a quelli che contiamo nel resto del territorio che ricade nei confini storici della provincia di Oristano».

Per il resto l’attività deve ancora inevitabilmente entrare nel vivo, per cui le considerazioni sono più che altro legate al primo impatto con la Sardegna. «Non è certo un problema non avere l’ufficio sotto casa – afferma Ezio Domenico Basso –. Non è mai troppo tardi per una crescita professionale, per cui ritengo che non si possa prescindere dal confronto con una realtà lavorativa e sociale differente. Anzi, ritengo che questo aspetto sia molto stimolante». (e.c.)

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