La Nuova Sardegna

Oristano

Sedilo, riapre il ponte sul fiume Tirso

Sedilo, riapre il ponte sul fiume Tirso

Nei giorni scorsi l’asta che impediva l’accesso era stata sradicata. Ora è arrivato il via libera ufficiale

14 febbraio 2016
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SEDILO. Dopo l’apertura forzosa è arrivata quella ufficiale. Non ripristinando il divieto di transito, la Provincia ha di fatto autorizzato l’attraversamento del ponte che bypassa il fiume Tirso nelle campagne di Su Campu, nel quadrante Sud-Est del comprensorio comunale. Nei giorni scorsi qualcuno aveva sradicato dal terreno l’asta che sbarrava l’accesso ai veicoli, dirottati su percorsi alternativi per non interferire con i lavori di messa in sicurezza cominciati il 25 gennaio.

L’intervento è stato portato a termine in dieci giorni, ma il divieto sarebbe dovuto restare in vigore per un altro po’ di tempo con lo scopo di far asciugare il cemento usato per fissare le otto strutture di rinforzo e per ricostruire i pilastri più malconci.

Chi ha trasgredito al provvedimento non aveva evidentemente la pazienza di attendere l’autorizzazione dell’organismo competente e ha forzato le transenne senza pensare, forse, al pericolo che avrebbe potuto correre o al quale esponeva gli automobilisti tratti in inganno dall’assenza dello sbarramento.

Tuttavia, con ogni probabilità il cemento doveva aver già raggiunto la consistenza necessaria, perché venerdì il Settore Viabilità dell’ente intermedio ha lasciato libero il passaggio ritenendo di non dover prolungare oltre l’interdizione al traffico.

Per precauzione la Provincia ha comunque ripristinato il senso unico alternato sistemando sei new jersey nella corsia sinistra, direzione Sedilo-Ottana. Stando a notizie ufficiose, questa limitazione alla circolazione stradale avrà carattere permanente, come pure il divieto di transito per i veicoli di massa complessiva superiore alle due tonnellate e il limite di velocità di 30 chilometri all’ora.

L’intervento eseguito a cavallo di gennaio e febbraio ha attenuato il pericolo dovuto alle condizioni precarie del ponte sulla provinciale 24, ma riguardo alla tenuta nel lungo periodo di queste misure tampone non c’è certezza.

Che l’infrastruttura, realizzata nei primi anni del secolo scorso, sia in condizioni disastrate è evidente dal pessimo stato di conservazione della parte inferiore dell’impalcato, da cui affiora il telaio arrugginito, e dalle anomalie delle spalle, le estremità del ponte che poggiano sulla terraferma, deformate da un rigonfiamento. All’altezza di una di queste è crollato persino un tratto del parapetto, franato non si sa quando nello strapiombo forse per il cedimento del terreno.

Maria Antonietta Cossu

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