Oristano, telecamere ai semafori: quasi azzerati gli incidenti
Dopo le critiche per la raffica di multe la polizia locale replica agli indisciplinati. «Passare col rosso è un’infrazione gravissima e non sempre è disattenzione»
ORISTANO. Ricorsi annunciati, accessi agli atti, polemiche, azioni in consiglio comunale e numeri: 2.400 contravvenzioni per un totale di 420mila euro di multe. Le arrabbiature degli automobilisti però passano in secondo piano nel momento in cui arriva un ulteriore dato. Gli incidenti all’incrocio tra via Cagliari e via Gennargentu e in via Martiri del Congo a Silì, quelli delle telecamere maledette da tanti perché immortalano coloro che si dimenticano di rispettare i colori del semaforo, sono calati a picco e quelli seri ora sfiorano lo zero.
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Incassate le proteste, il comando della polizia locale si leva qualche sassolino dalle scarpe, rispondendo a tutti coloro che pensano che le telecamere siano lì solamente per fare cassa e ricordando per prima cosa che quel tipo di infrazione è una delle più gravi e cariche di conseguenze: «L’installazione per il controllo del traffico e il rilevamento delle infrazioni in due punti tra i più pericolosi all’interno del centri abitato è stata decisa per contrastare un fenomeno che mette a rischio l’incolumità delle persone».
E passi che Oristano col rosso non è mai andata troppo d’accordo, ma qui i colori politici c’entrano poco, visto che si parla di incidenti stradali. «La distrazione nella guida o peggio la volontà di attraversare l’incrocio con il rosso, ma anche il mancato rispetto della segnaletica sono la causa di numerosi incidenti, che spesso vedono coinvolti anche pedoni o ciclisti, e a tale sorte non si sottrae nessun incrocio – spiega la polizia locale –. Le cronache recenti ci hanno fatto assistere, proprio in via Cagliari, ad un’escalation di incidenti con feriti ed anche a qualche incidente mortale dovuto proprio alla distrazione nella guida e al mancato rispetto delle principali norme di prudenza».
Oristano si è allineata alle indicazioni del Piano nazionale di sicurezza stradale che proponeva una serie di iniziative per migliorare la vita sulle strade. Così sono state approvate alcuni interventi fra cui l’educazione stradale nelle scuole, la guida sicura in autodromo per gli studenti delle superiori con l’obiettivo di far diminuire il numero degli incidenti. Piaccia o no, una tra le iniziative previste c’è proprio l’installazione delle apparecchiature omologate per il passaggio col rosso e per il rispetto della segnaletica semaforica.
E a chi dice che si potrebbero trovare altri sistemi per evitare incidenti, il comando della polizia locale replica in maniera chiara: «Nessun altro sistema è in grado di svolgere la funzione svolta dalle telecamere. Il contasecondi e la segnaletica fungono da indicazione, ma non da deterrente».
Poi doverose spiegazioni su come funziona il semaforo e quando entrano in funzione i flash: «Il rilevamento viene effettuato solo quando si attraversa la striscia di arresto del semaforo e si attraversa l’incrocio con la luce rossa. Deve essere già accesa, altrimenti la telecamera non rileva infrazioni. Nessun verbale viene elevato quando si passa con il giallo che dura quattro secondi e sono esclusi tutti i casi in cui l’automobilista si ferma sulla striscia d’arresto del semaforo. Nei due incroci dove sono presenti le apparecchiature sono stati installati, pur non essendo necessari per la verbalizzazione, i cartelli di avviso per richiamare l’attenzione degli automobilisti».
Possibile quindi che i distratti o i volontari nemici del rosso siano così tanti? Possibile, perché in quegli incroci passano circa 2.500 veicoli all’ora nella da mezzogiorno alle due del pomeriggio. Non esattamente un’isola pedonale.