La Nuova Sardegna

Oristano

Piscina comunale, l’appalto ancora fermo

Il comitato sprona l’assessore Naitza che risponde: «Dipende tutto dalla rapidità del dirigente»

01 marzo 2016
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ORISTANO. Assessore contro dirigente: atto secondo. Passa un giorno e ancora una volta le dichiarazioni del titolare della delega allo Sport, per quanto meno forti, hanno un obiettivo. Il caso piscina esplode a distanza di ventiquattro ore rispetto a quello dell’appalto per l’adeguamento degli impianti sportivi, mai partito nonostante la gara sia stata aggiudicata un anno e mezzo fa. L’assessore Emilio Naitza, stanco di fare da scudo spaziale contro i missili lanciati dagli imprenditori e dai cittadini, ha respinto i colpi e li ha indirizzati ad un altro numero civico di piazza Eleonora. Quello in cui ha sede la sezione Lavori pubblici dell’Ufficio tecnico.

Il bis di queste guerre non esattamente stellari l’ha regalato di fronte alle domande del comitato Oristano Vuole la sua Piscina, che oggi piscina non ha. Che per tutto il 2016 non avrà. Che forse avrà all’inizio dell’anno prossimo. Dopo qualche settimana di silenzio, il presidente del comitato, Vincenzo Pes, ha chiesto quando partirà il cantiere, qual è la situazione del finanziamento e una seduta pubblica per conoscere il progetto esecutivo redatto dall’impresa Pellegrini la cui offerta era stata giudicata come la migliore.

Il progetto esecutivo di ristrutturazione della piscina, chiusa da 711 giorni per gravi problemi di sicurezza, è diventato valido l’11 gennaio. In un mese e mezzo ci si sarebbe aspettato di vedere almeno un cartello, che so, un operaio che si aggirasse nei paraggi della piscina. Invece, nulla. I cittadini chiamano in causa l’assessore, quest’ultimo spiega la situazione chiarendo che su tutta la vicenda aleggia lo spirito del dirigente del settore Lavori Pubblici, Walter Murru. L’assessore non dice chiaramente, come aveva fatto per l’altro appalto da 900mila euro, che «le responsabilità sono del funzionario e non politiche». Eppure lo lascia intendere, dopo aver spiegato che non si sa quando si potrà iniziare a nuotare. In ogni caso non prima di otto mesi.

«Il progetto esecutivo non solo è stato validato – spiega Emilio Naitza –, ma è stato anche approvato con determina dirigenziale. La dirigente dell’Area Finanziaria, Mariella Chergia, ha provveduto ad apporre il visto di correttezza contabile». Restano due passaggi: la firma del contratto con l’impresa Pellegrini e il verbale di consegna del cantiere. Serve la documentazione originale e non più l’autocertificazione, ma si tratta di poche settimane. Tirando le somme, «Dipende tutto dal dirigente Walter Murru e dalla sua rapidità amministrativa», conclude Emilio Naitza. E allora tutti col cronometro. (e.c.)

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