La Nuova Sardegna

Oristano

I pomodori abbandonati nei campi offerti gratis in piazza

di Cristina Diana
I pomodori abbandonati nei campi offerti gratis in piazza

Terralba, iniziativa del gruppo locale del Movimento decrescita felice: ortaggi lasciati nei campi perché piccoli o brutti sono stati raccolti e donati

06 marzo 2016
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TERRALBA. Pomodori gratis per parlare delle leggi assurde del mercato. Un’altra iniziativa del gruppo cittadino del Movimento decrescita felice, che nei giorni scorsi ha piazzato a un angolo della piazza Cattedrale cassette di pomodori da donare a chi lo chiedesse. Si trattava di pomodori scartati dal mercato, che non potevano essere messi in vendita in quanto troppo piccoli oppure con qualche difetto estetico, che però non ne cambiava la sostanza e la qualità. «Perché buttarli e lasciarli a marcire come le leggi del commercio hanno deciso?» questa la domanda che si sono posti i componenti del gruppo, che hanno quindi deciso di andare contro questo destino prefissato e donare questi pomodori, non solo condividendoli tra amici e parenti, ma anche dandoli ai passanti.

Grazie alla disponibilità di un’azienda agricola hanno lavorato per raccogliere questi pomodori destinati ad essere lasciati marcire e con una parte hanno realizzato una passata di pomodoro all’interno del gruppo, un’altra parte l’hanno donata gratuitamente a chiunque ne volesse.

Ma la cosa non finisce qui: «Chi si è fermato a curiosare o a prendere pomodori è stato avvicinato da uno di noi e, se disponibile, gli abbiamo fatto alcune domande sullo spreco e dato alcune informazioni sempre sullo spreco alimentare. Tutto questo per sapere come la pensano i nostri concittadini, fare un po’ di informazione e sensibilizzazione, e farci conoscere - spiegano dal gruppo -. Dietro questi pomodori sta anche il consumo di risorse naturali, energetiche e umane che non possono tornare indietro».

Le interviste sono state riprese in un video, una sorta di reportage sullo spreco alimentare, su ciò che le persone pensano in proposito e su quali sono le proprie abitudini a riguardo. «Ci sono un sacco di dati e notizie che fanno riflettere:13 milioni di tonnellate di cibo buttate all'anno, quantità che potrebbe sfamare per un anno 2 miliardi di persone, e se si considera che 795 milioni di persone nel mondo non hanno abbastanza da mangiare qualcosa non quadra - spiegano -. Diciamo che è una sorta di esperimento. Abbiamo posto domande come -quando un alimento è scaduto che fai? Pensi che la quantità di cibo sprecata ogni giorno sia un problema per il pianeta? Preferiresti ricevere un prodotto scaduto, ma consumabile gratis o comprarne uno non scaduto?». Domande semplici e quotidiane, ma che coinvolgono un sistema molto più vasto e complesso.

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