La Nuova Sardegna

Oristano

Due appalti bloccati, il dirigente Murru indica un “colpevole”

di Enrico Carta
Due appalti bloccati, il dirigente Murru indica un “colpevole”

Alle commissioni consiliari accusa l’Agenzia delle Entrate Per la piscina e gli impianti sportivi mancano documenti

11 marzo 2016
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ORISTANO. Il triangolo non l’avevamo considerato. Chi pensava fosse una questione a due, deve ricredersi come il Renato Zero della canzone. La lunghissima audizione dell’assessore ai Lavori Pubblici e del dirigente del settore, l’ingegnere Walter Murru, di fronte alle commissioni consiliari ai Lavori pubblici e allo Sport, si conclude con l’ingresso sulla scena di un terzo inatteso ospite. Sugli appalti per la ristrutturazione della piscina e degli impianti sportivi incombe l’ombra dell’Agenzia delle Entrate.

Ad aprirle la porta è lo stesso dirigente, convocato dal presidente delle commissione, Roberto Martani, per capire se qualcosa si muova oppure se tutto è dogmaticamente fermo. Galileo Galilei avrebbe rischiato parecchio se lasciando l’aula di palazzo Campus Colonna avesse esclamato la sua famosa frase: «Eppur si muove». Questo perché, nonostante i mesi di attesa e l’opportunità di arrivare al momento del via già con l’acceleratore premuto, la possibilità che i lavori partano oggi o domani è ancora non fa parte del novero delle verità scientificamente dimostrabili.

Qualche giorno fa l’assessore allo Sport, Emilio Naitza, aveva chiarito che per la mancata partenza dei due appalti la parte politica non aveva più responsabilità perché aveva fatto tutto ciò che era in suo potere. Aveva rilanciato la palla sul campo del dirigente Walter Murru che a sua volta ha spiegato che la partita non vede in campo due sole squadre. Gli appalti sono invece fermi perché l’Agenzia delle Entrate non ha ancora fatto avere al Comune i documenti sulla regolarità fiscale delle ditte che devono avviare i due cantieri. L’ingegnere ha usato la parola «inerzia» di fronte ai consiglieri comunali e ai due assessori che lo incalzavano. Il malumore serpeggia già da qualche settimana, anche perché entrambi gli appalti hanno avuto una storia travagliata e dei tempi morti di diversi mesi durante i quali si sarebbe forse potuto raccogliere tutta la documentazione ed arrivare al momento del semaforo verde senza dover ancora rincorrere altri uffici.

È stato in particolare il consigliere Renato Piras a sollecitare una risposta sui tempi. Molto semplicemente ha detto, piuttosto contrariato: «Vorrei far sapere, a chi mi chiede, quando potranno partire i lavori. Un mese? Due? Tre? Domani?». Ma, stando in ambito musicale, la risposta non c’è. E non vola nel vento, ma resta in qualche stanza dell’Agenzia delle Entrate, stando alle parole del dirigente. E allora imprese, sportivi e cittadini si aggrappano alla speranza che stavolta la legge di Murphy – «Se qualcosa può andar male, andrà male» – si sposti da Oristano. Ovviamente questo vale per chi crede alla legge di Murphy.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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