La Nuova Sardegna

Oristano

Acqua, problemi addio ma solo tra due anni

di Enrico Carta
Acqua, problemi addio ma solo tra due anni

È il tempo che Abbanoa impiegherà a costruire il potabilizzatore di Silì Sul problema dei giorni scorsi alle sorgenti: «Il fenomeno avviene sottoterra»

21 marzo 2016
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. L’acqua che verrà sarà diversa da quella torbida di qualche giorno fa. La rivoluzione dei rubinetti però tarderà ancora due anni per arrivare a compimento. La questione del potabilizzatore di Silì è già in fase avanzata coi lavori già appaltati, ma prima di vedere l’opera conclusa bisognerà attendere almeno due anni. Quando sarà pronta la nuova struttura, i problemi dei giorni scorsi dovrebbero essere solo un ricordo. Abbanoa si metterà subito al lavoro, poi cambierà il sistema acqua per Oristano andando a pescare dal Tirso e non più solo da Santu Lussurgiu.

Il gestore della rete idrica intanto continua a discolparsi e dà una spiegazione che tiene poco conto delle proteste generalizzate su quanto accaduto nei giorni scorsi. Per quanto riguarda la non potabilità dell’acqua, spiega che ci si è trovati di fronte a un fenomeno naturale che si ripete per lo meno dal 2010 e che probabilmente si può far risalire anche più indietro negli anni. Il problema nasce sottoterra ed è lo stesso che Abbanoa riscontra da quando è subentrata nella gestione del servizio anche a Su Gologone e Musei: è lì che l’acqua, in presenza di forti piogge soprattutto al termine di lunghi periodi di siccità, si sporca. Non si può prevenire il fenomeno, perché quando sgorga è già sporca o comunque presenta valori non a norma. Cambiare la conformazione geologica del monte è ovviamente pura utopia, così si andrà a lavorare molto più a valle.

Per Silì esiste già il collegamento dalla diga cantoniera, quindi il lavoro è agevolato, ad ogni modo porterà via una notevole quantità di tempo. Il potabilizzatore attuale riesce a lavorare su cento litri d’acqua al secondo, quello che nascerà sempre a Silì invece avrà una portata di cinquecento litri al secondo e senza controindicazioni, perché oggi c’è da tener conto del fatto che l’acqua che viene pompata dall’alveo del fiume e che viene miscelata con quella di una serie di pozzi, ha spesso una quantità elevata di cloruri.

La nuova opera garantirà il vantaggio di non dover più dipendere esclusivamente dalle fonti di Santu Lussurgiu, che approvvigionano il territorio da tantissimi anni. L’acqua che arriva dal monte sarà comunque miscelata con quella del Tirso, ma sarà un’integrazione al sistema principale. Per il resto nessuno si scompone e i disagi di questi giorni vengono considerati come fatto “normale”. Anzi il gestore del servizio idrico sottolinea l’importanza di quanto accaduto: il fatto che l’erogazione per fini potabili sia stata interrotta è un buon segnale dell’efficacia dei controlli che tutelano la salute dei cittadini. Per le arrabbiature, pazienza.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative