Piano abbattimenti, la Guardia Forestale contro la Provincia
ORISTANO. C’è chi spara ai cinghiali e chi si azzanna, ovviamente in senso figurato. Di certo però c’è che il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha gradito molto poco quanto accaduto nella...
ORISTANO. C’è chi spara ai cinghiali e chi si azzanna, ovviamente in senso figurato. Di certo però c’è che il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha gradito molto poco quanto accaduto nella vicenda dell’abbattimento controllato dei cinghiali all’interno della pineta di Is Arenas, nell’area del comprensorio golfistico dei Comuni di Narbolia e San Vero Milis. Il comunicato ufficiale è lì a dimostrarlo. La direttrice dell’ispettorato provinciale, Maria Piera Giannasi, prende le distanze da quanto accaduto in questi ultimi mesi.
Questioni di metodo e quello adottato dalla Provincia era stato già tempo addietro bollato come inefficace. Alle proteste dei coadiutori, ovvero dei cacciatori debitamente formati e chiamati all’abbattimento dei cinghiali per ristabilire l’equilibrio faunistico dell’area e limitare i danni che la specie stava creando all’elettrificazione, si aggiunge quindi la presa di distanza da parte del Corpo Forestale, che, però, va ricordato ha un proprio componente all’interno del Comitato faunistico.
A dicembre c’erano state le prime riunioni per predisporre il Piano di controllo della popolazione di cinghiali nella pineta. Ai ritardi nella partenza del Piano, che il Corpo Forestale attribuisce sia alla società Is Arenas che gestisce l’area sia ad altri enti, si sono aggiunti degli errori che ora aprono la strada a una polemica tutta istituzionale. Le doppiette hanno infatti iniziato a sparare solo a febbraio e per di più in numero assolutamente insufficiente, tanto che si è resa necessaria una proroga perché il numero di animali abbattuti è sinora insufficiente. «Come segnalato dal nostro Ispettorato agli uffici competenti con nota ufficiale – spiega la direttrice Maria Piera Giannasi – si sarebbe potuta evitare la proroga se gli abbattimenti fossero stati allargati ad un maggior numero di coadiutori formati dalla Provincia, consentendo di operare entro i termini, su più fronti contemporaneamente, e non solo con due squadre. Tale circostanza, che ha portato all’esclusione dal piano degli abbattimenti di gran parte dei coadiutori, ha generato malumori tra essi, anche in considerazione del fatto che le carni dei capi abbattuti sono state suddivise, dopo gli accertamenti sanitari, tra gli stessi pochi coadiutori coinvolti». A questi, non resta che gustare le prelibatissime carni di cinghiale di una razza considerata tra le più pure dell’isola.