Rive del Temo invase dai turisti
BOSA. Ore 8,30 del mattino di domenica. Il corso di Bosa. Un passante scambia qualche battuta col titolare di un bar: «Ma le birrerie sono aperte oggi?» “Sì, apriranno più tardi”. «Eh almeno danno...
BOSA. Ore 8,30 del mattino di domenica. Il corso di Bosa. Un passante scambia qualche battuta col titolare di un bar: «Ma le birrerie sono aperte oggi?» “Sì, apriranno più tardi”. «Eh almeno danno ossigeno a uno pagu ‘e zente». “Sta andando bene, ci sono b&b e alberghi pieni». Dal primo pomeriggio il successo del Bosa beer fest è stato ancora più chiaro. Una folla così anche per Bosa, che pure alla presenza di turisti c’è abituata, è un evento eccezionale. Auto e pullman ovunque in un assalto che ha messo a dura prova gli organizzatori e riversato sulle due sponde del Temo migliaia di visitatori.
Un’occasione di promozione per la cittadina, in un periodo di bassa stagione, ma un banco di prova importante per l’interesse che può legare il mondo delle produzioni d’eccellenza (in questo caso la birra) a quello del turismo. Ne hanno parlato sabato, durante un convegno riservato agli operatori, (insieme all’esperto di marketing Andrea Riccio e al somellier Antonio Foresi) Caroline Noel, rappresentante dell’associazione “Le donne della birra” e Manuela Corrias, responsabile del settore agroalimentare della Confapi, la confederazione delle piccole e medie imprese.
Entrambe hanno sottolineato l’importanza di coltivare il connubio tra gusto e turismo. «L’associazione Le Donne della birra - ha detto Caroline Noel - è nata proprio per promuovere il ruolo delle donne in questo mondo ancora prevalentemente maschile. Non vogliamo che diventi “una cosa per donne”, ma una cosa per tutti. Sono tantissime le donne che si organizzato e partecipano a dei veri e propri beer tour dove si va alla scoperta delle tipicità dei luoghi».
«Il turista non va trattato come un cliente qualsiasi - ha detto Manuela Corrias - bisogna trasmetterli passioni che porterà a casa con la voglia di riscoprirle».