La Nuova Sardegna

Oristano

Un mese del gusto: il riso di alta qualità sfida la concorrenza

di Michela Cuccu
Un mese del gusto: il riso di alta qualità sfida la concorrenza

La rassegna gastronomica si svolgerà in maggio In dieci ristoranti il connubio con i sapori del territorio

06 maggio 2016
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ORISTANO. Un mese intero, maggio, per valorizzare il riso dell’Oristanese. Coldiretti ha messo assieme i risicoltori locali e dieci fra ristoranti, bar, gelaterie e gastronomie, per una iniziativa che ha l’obbiettivo di far conoscere meglio ai consumatori un prodotto considerato fra i migliori a livello nazionale. L’hanno battezzata “Sardegna da gustare- il riso di Oristano incontra i sapori della nostra terra”, quella che si annuncia come una particolarissima rassegna gastronomica alla sua prima edizione.

I locali che hanno aderito sono “La nuova terrazza” di Terralba; “Al Gambero rosso” di Bosa; “Su Soi”di Cabras; “La terrazza” , “Zia Berta”, “L’acquolina”, “Osteria del vicolo” e “Librid Bistrò” di Oristano; ma anche “Sa mola” di Bonarcado e “Bar centrale” di Marrubiu. Tutti, in questo mese, proporranno pietanze, dolci e persino gelati a base di riso con ricette che prevedono l’impiego di prodotti locali, dal formaggio pecorino alle fragole, passando per lo zafferano, gli agrumi, il pesce e i salumi tipici, solo per fare qualche esempio.

Ricette tradizionali, ma anche abbinamenti innovati, proposti dai locali e con la consulenza della Federazione italiana cuochi che ieri mattina, attraverso i presidenti regionale e provinciale, Elia Saba e Giovanni Salis, hanno sottolineato l’importanza dell’utilizzo di materie prime di qualità per la miglior riuscita di ogni piatto. È una delle produzioni d’eccellenza dell’agricoltura locale che rischia sempre più di venire mortificata dai prodotti di importazione.

Il riso, nell’Oristanese è una realtà di tutto rispetto. L’anno scorso gli 80 risicoltori della provincia ne hanno prodotto poco meno di 21mila tonnellate, in 3.112 ettari. Non bisogna dimenticare che in Italia, dove si concentra il 52 per cento dell’intera produzione europea, ne sono stati raccolti un milione e 518mila tonnellate, su oltre 227mila ettari di risaie. La Sardegna, assieme a Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, è fra le cinque regioni dove si concentra maggiormente la risicoltura italiana, che conta circa 4100 aziende produttrici e oltre 100 stabilimenti per la lavorazione del risone. «Eppure il prodotto italiano, in particolare quello sardo, deve fare i conti con un mercato non facile. Siamo messi praticamente con le spalle al muro dall’aumento vertiginoso delle importazioni da paesi come Cambogia e Birmania, favorita dall’abbattimento dei dazi stabiliti dall’Unione europea – ha detto il direttore di Coldiretti, Giuseppe Casu – con il risultato che il prodotto italiano resta invenduto». Eppure la tracciabilità e la qualità del prodotto rappresentano fondamentali valori aggiunti per i consumatori, come ha spiegato ieri mattina Giorgio Vargiu dell’Adiconsum.

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