La Nuova Sardegna

Oristano

L’opposizione: «Bilancio poco trasparente»

L’opposizione: «Bilancio poco trasparente»

Sedilo, perplessità sulla riduzione della tassa rifiuti operata dalla giunta Petretto

18 maggio 2016
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SEDILO. «Un’operazione non trasparente, che produrrà conseguenze nefaste per la comunità». Con questa valutazione la minoranza ha liquidato la riduzione della tassa sui rifiuti operata dal governo locale nel bilancio 2016. Nella seduta di lunedì il gruppo Progetto Sedilo si è astenuto dal voto affermando che il documento contabile «non sa tenere conto degli equilibri e tende a fare demagogia».

La diminuzione della Tassa rifiuti (Tari) e l’azzeramento della Tassa sui servizi indivisibili (Tasi) sui fabbricati rurali strumentali, sono state tra le questioni che hanno destato le maggiori perplessità nella minoranza.

La consigliera Alice Mula ha chiesto infatti chiarimenti sul metodo che ha portato a ridurre la pressione fiscale malgrado un piano finanziario più esoso, espressione dell’aumento dei costi determinato dal subentro di un nuovo gestore a metà del 2014.

L’assessore al bilancio Mario Zacchino ha spiegato che il taglio di 37mila euro ai tributi locali è stato il frutto di un lavoro di ricognizione delle voci di spesa sollecitato con il preciso intento di allentare la pressione fiscale dei contribuenti. «È vero che c’è stato un incremento dei costi del servizio -spiega Zacchino - ma abbiamo chiesto agli uffici una revisione di tutte le somme per eliminare ciò che era possibile. È una scelta politica, come pure quella di sgravare le imprese agricole».

Spiegazioni che non hanno convinto il capogruppo di Progetto Sedilo, Umberto Cocco: «Non è chiaro, non ci credo, vorrebbe dire che in passato gli impiegati non hanno fatto bene i conti? La comunità pagherà le conseguenze di questa operazione non trasparente».

Una lunga discussione si è aperta anche su alcune scelte relative all’area sociale. Margherita Cherchi ha affermato di non condividere i nuovi criteri sulle povertà estreme, in particolare la scelta di ridurre la durata, e quindi le retribuzioni, dei piani personalizzati. «Lo definisco un contentino che non risolve niente» ha commentato l’ex delegata ai servizi sociali.

«Ci siamo chiesti se fosse più utile garantire la rotazione e accontentare un maggior numero di persone, alla fine abbiamo raggiunto un compromesso. Le cifre sono rimaste invariate ma sono state distribuite tra più utenti». ha replicato l’assessore Marco Mocci. (mac)

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