La Nuova Sardegna

Oristano

Nel carcere più sicuro gli agenti non bastano

Nel carcere più sicuro gli agenti non bastano

Protesta il sindacato Sappe: «Personale insufficiente, da mesi si saltano i riposi» Organizzazione del lavoro «stressante e al limite della sicurezza individuale»

07 luglio 2016
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ORISTANO. Dopo quella dei detenuti, a Massama arriva anche la protesta degli agenti di polizia penitenziaria. Per una vicenda paradossale: in quello che a tutti gli effetti è un carcere di alta sicurezza, gli agenti sono insufficienti e quelli in servizio sono costretti a saltare i turni di riposo. Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) ha descritto in una relazione tutte le carenze della struttura e chiesto un’ispezione da parte del ministero di Grazia e giustizia.

Spiega Luca Fais, segretario regionale Sappe: «Sono troppe le cose che non vanno a Massama. Intanto, per il terzo mese consecutivo, continuano ad esserci agenti che non fruiscono del riposo settimanale per la significativa carenza di poliziotti, carenza che si ripercuote su una organizzazione del lavoro particolarmente stressante e al limite della sicurezza indiviuale. A Massama c’è carenza di 11 ispettori, 14 sovrintendenti e 31 unità appartenenti al ruolo agenti/assistenti».

Secondo il Sappe, inoltre, Il Nucleo traduzioni e piantonamenti è sotto organico di circa 8 unità «e quotidianamente, oltre a far fronte alle esigenze giudiziarie, deve coordinarsi per gestire le innumerevoli visite sanitarie dei detenuti presso le strutture ospedaliere all’esterno dell’istituto, facendo ricorso anche alle unità di polizia impiegate all’interno del reparto, sguarnendo così altri posti di servizio o, in diverse occasioni, richiamando lo stesso personale dal congedo».

Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, sostiene che «l’attuale direttore del carcere continua a dover gestire più istituti penitenziari e questo è assurdo oltrechè incredibile visto che al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Roma i direttori penitenziari che fanno i burocrati sono tantissimi. Ma questo non può comunque essere un alibi per violare le norme sindacali e gli accordi».

Secondo il segretario nazionale del Sappe «la situazione da tempo sfugge di mano al direttore, che evidentemente ha improntato una organizzazione del lavoro e una quotidianità penitenziaria a Oristano che si sta dimostrando ogni giorno di più fallimentare sotto il punto di vista della sicurezza».

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