La Nuova Sardegna

Oristano

Alcolisti anonimi, un passo per guarire

di Roberta Fois
Alcolisti anonimi, un passo per guarire

Anche in città costituito un gruppo . Gli animatori: bisogna superare la vergogna e voler smettere di bere

30 luglio 2016
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ORISTANO. Il primo passo è il più difficile. È il passo dell'ammissione, quello in cui si riconosce la propria impotenza di fronte all'alcol, quello che aiuta a rinascere. Ci ha messo quindici giorni E., dipendente comunale di 59 anni, prima di fare quel passo, prima di fare la telefonata che gli avrebbe permesso di riprendere in mano la sua vita, dopo quasi vent'anni di dipendenza. "Circa nove anni fa mi è capitato casualmente l'annuncio degli Alcolisti anonimi di Sanluri - racconta - . Ho preso di nascosto il foglietto con il numero di telefono. L'ho tenuto in tasca per giorni prima di trovare il coraggio di chiamare. Poi l'ho fatto e da lì è iniziata la salvezza".

La metà dei componenti del gruppo di Sanluri proviene da Oristano, ed è per questo che l'A.A. ha deciso di creare un gruppo anche in città. Dal 30 aprile infatti gli Alcolisti anonimi si riuniscono anche nella parrocchia San Paolo di Torangius. Al momento le riunioni cittadine si tengono il primo e il terzo martedì di ogni mese, dalle 18.30 fino alle 20 circa. Ad ogni seduta partecipano dieci persone, di ogni età e sesso. "Ci vuole tempo perché venga frequentata maggiormente anche in città -, spiega E., che insieme agli altri organizza e gestisce l'associazione di auto-aiuto -. Purtroppo la gente si vergogna. Ma noi ci siamo. Contiamo di aumentare il numero delle riunioni entro l'anno se riusciamo ad avere almeno sei frequentatori fissi".

Un lavoro silenzioso, quello portato avanti dal gruppo di recupero, dove l'unico requisito per accedere è quello di essere alcolisti con la voglia di smettere di bere. "Non importa il nome, il mestiere, la religione - prosegue E. -. Può unirsi a noi chiunque abbia voglia di smettere. L'alcolismo è una malattia cronica, drammatica, progressiva e mortale. Ti schiacciano i sensi di colpa, non hai più autostima, hai mille paranoie. L'unica via d'uscita è cercare di non bere e ci si può riuscire. Non è facile, ma si può fare. Senza medicine ma interrogandosi e confrontandosi con persone che parlano il tuo stesso linguaggio".

Un linguaggio comune per imparare a conoscersi, a riconoscersi e ad uscire da quel tunnel che può smettere di essere una prigione. "È un'associazione straordinaria - spiega E. -. Non ci permette solo di smettere di bere ma anche di capire quali sono le nostre problematiche. È un lavoro bellissimo, una crescita continua. Si può parlare oppure solo ascoltare. Ognuno dà i suoi suggerimenti, e noi diciamo "prendi quello che ti serve, il resto buttalo via"".

Suggerimenti utili per capire che non si è soli, che si può condividere e rinascere e che il primo passo si può fare anche a Oristano: basta chiamare in totale anonimato Massimo al 3284003324.

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