Rapinato il furgone delle sigarette
Autista minacciato con la pistola e costretto a fermarsi in un sentiero. Valore del bottino: tra 80 e 100mila euro
SUNI. Forse lo si può considerare un salto di qualità della criminalità organizzata. Un salto verso il basso, verso obiettivi più accessibili, anche se di minore redditività. È accaduto che ieri mattina una banda organizzata e composta da almeno quattro uomini abbia assaltato un furgone che trasportava sigarette e valori bollati.
Non un furgone portavalori, non un mezzo blindato pieno di contanti, ma un semplice mezzo commerciale, senza scorta armata e senza protezioni particolari, guidato da un autista non certo attrezzato a emergenze di questo tipo. E invece l’emergenza gli si è presentata in tutta la sua crudezza, in un orario compreso tra le 9,30 e le 10 del mattino, con la forma della canna scura di una pistola.
Il furgone percorreva la strada statale 129 bis Macomer-Bosa quando, all'altezza di Suni, è stato affiancato da un'Alfa 147 di colore scuro. Una persona armata di pistola ha intimato all’autista di deviare verso una strada laterale.
L’autista ha obbedito alla minaccia e ha svoltato in un sentiero sterrato poco visibile dalla strada principale.
Ad attendere c'erano tre persone armate, tutte mascherate, vicino a un altro furgone, un Ducato, ugualmente di colore scuro. Una volta immobilizzato l’autista, i malviventi hanno sparato contro la serratura del portellone, ma pare si sia trattato più che altro di un gesto dimostrativo. Hanno portato via tutto quello che aveva un certo valore per poi fuggire. Valore stimato del bottino: tra gli 80 a i 100mila euro, soprattutto in sigarette. Un malloppo difficile da spendere in fretta e facilmente. Ma la particolarità dell’obiettivo dei malviventi ora allarga di molto l’elenco delle possibili vittime di questi comportamenti criminali.
L'autista ha dato l'allarme non appena è riuscito a liberarsi. Sono intervenuti i carabinieri di Macomer, al comando del capitano Giuseppe Pischedda, che stanno svolgendo le indagini.
Intorno alla zona è scattato il piano antirapine, ma i posti di blocco istituiti in tutta la zona non hanno dato risultati. Le indagini si annunciano difficili. I carabinieri non avrebbero trovato sul posto nessuna traccia utile per individuare i quattro banditi. Le uniche informazioni utili finora sono arrivate dall'autista del furgone. Purtroppo nella stessa zona, poche ore dopo, l’attenzione di tutti si è spostata su un problema ben più grave, con il grosso incendio che è partito dalla Planargia per estendersi sino al Montiferru.
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