La Nuova Sardegna

ORISTANO. San Nicolò Arcidano, Marrubiu, Pabillonis, Guspini, Terralba, e naturalmente Uras. La marcia funebre delle piante e delle coltivazioni andate distrutte dagli incendi negli ultimi mesi nei territori di questi centri avrebbe un esecutore ben preciso. Almeno così ritiene il Corpo forestale, che sabato scorso ha arrestato con le mani nel fuoco Terenzio Garau, 68 anni, pensionato originario di Uras ma residente a Morimenta, frazione di Mogoro, fermato sabato scorso per un incendio doloso a Uras. L’ultimo della serie, quello dell’altro giorno: nella contabilità globale, duecento ettari andati in fumo a opera di Garau.

Ieri c’è stata l’udienza di convalida dell’arresto, davanti al Gip del tribunale di Oristano Meloni. Il pubblico ministero Marco Ulzega ha chiesto la misura degli arresti domiciliari, ed è in questa condizione che Garau attenderà il processo, fissato per il prossimo 23 settembre. Il suo difensore, avvocato Annamaria Uras, ha ottenuto che il pensionato venga giudicato con rito abbreviato. Garau ieri ha reso delle dichiarazioni, negando di aver avuto un ruolo nell’incendio di sabato.

Il fatto è che contro di lui esiste un corposo fascicolo che il Nucleo di vigilanza dell’Ispettorato di Cagliari, di cui è responsabile il maresciallo Fabrizio Madeddu, ha raccolto. Garau era tenuto d’occhio da alcuni mesi: ecco perchè l’altro giorno gli agenti del Corpo forestal e sono riusciti a intervenire proprio mentre percorreva una strada rurale dopo aver lasciato tracce incendiarie del suo passaggio.

La Forestale aveva concentrato su di lui un fine lavoro di intelligence, tra pedinamenti e controlli ravvicinati, perchè aveva il sospetto che dietro una serie di roghi ci fosse la sua mano.

Tra le ipotesi che inquirenti fanno per spiegare il suo comportamento da piromane seriale c’è anche la vendetta. Garau avrebbe dato fuoco ad appezzamenti di terreno riconducibili a persone cheavevano subito dei furti e ne avevano fatto denuncia. (si.se.)

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