La Nuova Sardegna

Oristano

Caso lungomare: «Il sindaco non esulti»

Caso lungomare: «Il sindaco non esulti»

San Vero Milis, il Gruppo di Intervento Giuridico replica dopo la nota della Regione

18 settembre 2016
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SAN VERO MILIS. La nota della Regione non sposta di un millimetro il cuore della questione. Il Gruppo di intervento giuridico ammette un proprio errore nel momento in cui è stato presentato l’esposto, ma torna all’attacco sulla questione del lungomare. Nel chiederne il sequestro aveva indicato che la strada ricade all’interno del Sito di Interesse Comunitario di Salina Manna e Pauli Marigosa, ma in realtà non è così. Lo ha chiarito la nota dell’assessorato regionale all’Ambiente, «ma è stato solo un problema di cartografia», spiega Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di Intervento Giuridico.

Ad ogni modo, la nota della Regione salutata dal sindaco Luigi Tedeschi e dai suoi sostenitori, secondo Stefano Deliperi rimane un punto fermo verso l’intera operazione di rinaturalizzazione del lungomare. «Quella strada da lì deve sparire – spiega –, perché il Sito di Interesse Comunitario termina proprio ai margini della strada. Lo stesso assessorato si è espresso esclusivamente sui confini di esso, ma non ha detto certo che è legittimo riaprire la strada». Cosa che peraltro non è stata scritta nemmeno nel precedente articolo, in cui si faceva riferimento alla missiva arrivata dall’assessorato. Di fronte ad essa i sostenitori della linea di Luigi Tedeschi vi avevano visto una prima vittoria e un ristabilirsi della verità, ma per il Gruppo di Intervento Giuridico l’azione del Comune continua a essere fuorviante e la richiesta di sequestro del lungomare rimane in piedi. «L’amministrazione ha sbagliato – prosegue Stefano Deliperi –. Doveva risolvere il problema con la viabilità alternativa, invece ha preferito una soluzione che, a nostro avviso, va contro la legge. Del resto l’Ufficio per la Tutela del paesaggio ha già chiarito che la strada asfaltata è fattore di erosione e serve una viabilità alternativa. Se ogni amministrazione decide a seconda degli umori diventa inutile fare pianificazione ambientale».

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