La Nuova Sardegna

Oristano

Il giorno della verità per il sindaco e la giunta

di Enrico Carta
Il giorno della verità per il sindaco e la giunta

In aula alle 19 si votano gli equilibri di bilancio bocciati già in due occasioni Alla riunione di ieri ne seguirà una oggi alle 17: difficile l’ipotesi dimissioni

22 settembre 2016
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ORISTANO. L’ultima versione di Guido Tendas è filosofica: «Deciderò in solitudine, cosa che ha un significato diverso dall’essere solo». Ermetico, ma vuol probabilmente dire che nella nave in mezzo alla bufera ci sarà anche quella parte di maggioranza che sin qui l’ha sostenuto. E che, qualunque siano i suggerimenti che gli sono giunti dai suoi, l’ultima parola sarà comunque quella del sindaco.

La riunione di ieri sera, a cui ne seguirà un’altra alle 17 di oggi, è servita ancora una volta per chiarire che l’ipotesi delle dimissioni precedentemente al consiglio comunale in programma alle 19 non è da scartare. Questo non vorrebbe dire annullare la seduta che resta comunque convocata al pari di quella di lunedì. Rimane da capire quanto il primo cittadino ritenga valida l’ipotesi dimissioni: «Ovviamente tengo conto di quello che la maggioranza mi ha detto. Devo però condividere il loro punto di vista, altrimenti agirò in maniera diversa».

La speranza di recuperare qualcuno dei vecchi consiglieri di maggioranza evidentemente non è ancora tramontata nei pensieri del primo cittadino, ma segnali in questa direzione non se ne sono visti. Anzi c’è la certezza che Mariangela Massenti, Marco Piras e Giampaolo Lilliu diranno ancora una volta no, per cui il pensiero di Guido Tendas è evidentemente rivolto a un ripensamento di Stefano Mureddu che però sembra, a sua volta, irremovibile sulla questione degli equilibri di bilancio che già due volte ha fatto andar sotto la giunta in consiglio comunale. La preoccupazione però non riguarda sono un’eventuale definitiva scivolata, ma anche il fatto che senza equilibri di bilancio sono fermi i soldi per l’edilizia popolare e per la sla, cosa non certo positiva tanto che c’è chi come Roberto Martani ha insistito affinché si cerchi sino all’ultimo di ricomporre la situazione ricordando che l’arrivo del commissario sarebbe un disastro anche sulla questione del riordino degli enti locali. Altri non hanno escluso che un cambio di assessori possa essere la soluzione, ma certo è che il tempo stringe.

E mentre la maggioranza discute si apre una polemica figlio delle dichiarazioni del consigliere regionale Attilio Dedoni che chiedeva le dimissioni ai consiglieri che dalla maggioranza sono usciti. È uno di loro, Marco Piras, a ribattere: «Pensi a fare bene il suo lavoro, noi siamo capaci di fare il nostro senza i suoi suggerimenti. Non si dimentichi che è stato il padrino politico della disastrosa esperienza Nonnis che aveva portato all’arrivo del commissario».

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