Tendas non naufraga Commissario ad acta in arrivo in Comune
La Regione nomina Antonella Giglio per valutare gli equilibri di bilancio bocciati per due volte dal Consiglio
ORISTANO. Il Titanic non affonda e l’orchestra può continuare (per quanto?) a suonare. Nella scialuppa di salvataggio c’è posto per il sindaco e per la sua giunta, che si levano così dalle acque agitate della tempesta di maggioranza che rischiava di farli colare a picco o di farli finire in pasto agli squali. Sul transatlantico Carpathia partito da Cagliari giusto in tempo per levare d’impiccio il sindaco sulla questione degli equilibri di bilancio c’è la delibera con cui un’altra giunta, quella regionale ugualmente di centrosinistra, nomina il commissario ad acta per fare le verifiche e approvare questo aspetto particolare della vita amministrativa.
È Antonella Giglio, funzionario della Regione, ad avere ora tra le sue mani le sorti del Comune di Oristano che ovviamente evita un commissariamento ben peggiore con il conseguente scioglimento del consiglio comunale, vero spauracchio di queste settimane in cui il sindaco non ha avuto i numeri per far passare in aula proprio gli equilibri di bilancio. Dopo aver imbarcato acqua a più non posso, Guido Tendas può proseguire il viaggio. Ciò è stato possibile grazie all’intervento della Regione, fatto che ha poi trasformato una banalissima riunione di consiglio comunale convocata per la surroga della consigliera dimissionaria Giannella Urru in una maratona con un inevitabile stillicidio di interventi preceduti da un lungo confronto tra i componenti dell’opposizione.
C’è stato infatti il tentativo di questi di arrivare alle dimissioni in massa del consiglio comunale, nella speranza di raggiungere il numero di tredici adesioni. L’opposizione si è però fermata a dodici componenti pronti a dare il saluto alla consiliatura e aprire così le porte ad un altro commissario, quello straordinario che non si sarebbe occupato solo di bilancio, ma anche di mandare a casa automaticamente il sindaco, gli assessori e quel che sarebbe rimasto del consiglio comunale. Stefano Mureddu, diventato ormai il perno di ogni ragionamento numerico in queste settimane, non ha però sposato questa proposta e, per quanto ancora assai critico nei confronti del primo cittadino, ha scelto di proseguire la sua esperienza politica ricordando comunque a Guido Tendas che «deve valutare per bene se ha i numeri per andare avanti». Tradotto vuol dire che, nei sette mesi che rimangono prima delle nuove elezioni, il voto a favore della maggioranza di cui l’ex capogruppo di Insieme non fa più parte dall’inizio dell’estate non è affatto scontato.
Messaggio inviato, bisogna ora capire se è stato ricevuto. Anche se le novità in questo scenario da resa dei conti perenne con i conti che non tornano mai, non si limitano alla delibera con cui la Regione ha inviato il commissario ad acta. Mariangela Massenti, a sua volta consigliera di maggioranza passata all’opposizione, ha preannunciato che questa mattina darà le dimissioni. Non siederà più tra i banchi di palazzo degli Scolopi, per cui sarà necessaria una nuova surroga con l’ingresso del consigliere più votato tra i non eletti del Pd. Dovrebbe essere Alessandra Melis, ma è un discorso prematuro, mentre, a proposito di surroghe dopo ore di dibattito è stato possibile l’ingresso del primo dei non eletti di Insieme. È Mariano Musu e si presenta con un ringraziamento e una frase che non sembrerebbe lasciare spazio per le notti tranquille del sindaco: «Avrei preferito partecipare alla vita politica in un momento meno comoplicato, ma devo rispettare gli elettori che mi hanno votato. Al sindaco, che mi conosce molto bene ricordo che non sono uno yes man». Parole a chiusura di una battaglia politica che ha visto schierate da un lato la maggioranza e dall’altro l’opposizione. La prima, con i consiglieri Giuseppe Obinu e Roberto Martani e l’assessore Giuseppina Uda a ribadire che la Regione ha compiuto quel passo che le leggi le impongono di fare; la seconda con i consiglieri Tonino Falconi, Giuseppe Puddu, Massimiliano Sanna, Andrea Lutzu, Mauro Solinas, Salvatore Ledda, Daniela Nurra, Giampaolo Lilliu e Marco Piras a dichiarare che la burocrazia si è sostituita alla democrazia.
E il sindaco? «I bambini nascono a volte anche dopo sette. È il tempo che abbiamo per chiudere al meglio la nostra esperienza». Così parlò Guido Tendas.