La Nuova Sardegna

Oristano

Amianto a Is Pastureddas, esposto alla Procura

di Michela Cuccu
Amianto a Is Pastureddas, esposto alla Procura

Comune e Consorzio di bonifica si rimpallano la responsabilità sulla bonifica La discarica di eternit è troppo vicina ad aree residenziali ed è un pericolo

30 settembre 2016
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ORISTANO. «La magistratura stabilisca di chi è la competenza per la bonifica dell’amianto a Is Pastureddas». L’Associazione ex esposti amianto non ci sta. Ha presentato un’esposto alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano per capire, una volta per tutte, chi dovrà occuparsi di una questione piuttosto spinosa. Dopo aver appreso dalla Consorzio di Bonifica, che l’eliminazione dell’eternit ammassato, abusivamente, nei pressi di una strada sterrata sarebbe competenza del Comune di Oristano, l’Associazione ha deciso di vederci chiaro. «Prima il Comune ci ha detto che la competenza era del Consorzio di Bonifica, qualche settimana fa, il Commissario straordinario del Consorzio, Andrea Abis, ci ha inviato una comunicazione sostenendo esattamente il contrario». Insomma, un rimpallarsi di responsabilità che certo, non giova a nessuno. La discarica di eternit, spiega infatti l’Areas nell’esposto inviato, fra gli altri, anche all’assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente, alla Provincia, all’Arpas, ai carabinieri del Noe, al Comune e alla Forestale, fa emergere un aspetto preciso: nessuno deve bonificare la zona. Eppure la discarica abusiva si trova, come spiega chiaramente l’esposto, nei pressi di alcune abitazioni «motivo di rischio per la salute dei cittadini e per la tutela dell’ambiente». L’amianto è un materiale altamente pericoloso per la salute: è sufficiente che una fibra finisca nei polmoni per scatenare malattie gravissime e causa di morte, come, il mesotelioma pleurico o l’asbestosi. È dal 1992 che l’Italia ha messo fuorilegge tutti i materiali che contengono amianto, in particolare l’eternit, fino ad allora molto utilizzata in edilizia e prodotta anche nell’Oristanese in due stabilimenti (uno nella zona industriale del Capoluogo, l’altro a Marrubiu,) che di conseguenza, sono stati chiusi. Per legge tutto il cemento-amianto dovrebbe essere eliminato, mandato alla bonifica in specifici stabilimenti. Ma l’eternit è estremamente diffusa. Veniva utilizzata per le coperture di case e capannoni, ma anche per la realizzazione di tubature e depositi. Contemporaneamente, la bonifica di questo materiale ha costi piuttosto elevati che neppure i contributi pubblici riescono a coprire per intero. Costi che tuttavia, non giustificano affatto il proliferare delle discariche abusive che costellano spesso campagne e periferie, mettendo a repentaglio la salute.

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