La Nuova Sardegna

Oristano

Cormorani da abbattere, ritardi e proteste

Cormorani da abbattere, ritardi e proteste

Coldiretti critica gli ambientalisti e lancia un appello alla Regione: «Fate presto con le autorizzazioni»

18 ottobre 2016
2 MINUTI DI LETTURA





«La presenza di cormorani negli stagni dell’Oristanese è in forte aumento e le stime sui danni sono allarmati, tutto questo mentre la Regione non attiva ancora la delibera sugli abbattimenti». La Coldiretti replica alle perplessità mosse dal Gruppo di intervento giuridico sui danni provocati alle colture dalla fauna selvatica, confermando i dati in suo possesso. «Dai monitoraggi eseguiti dalla Provincia risulta che in sei anni, dal 2008 al 2014, i cormorani negli stagni dell’Oristanese sono aumentati dell'86,50 per cento, passando dagli 8.384 del dicembre 2008 ai 15.636 del dicembre del 2014», si legge in una nota. «Un aumento così sensibile delle presenze (7252) ha provocato immediate ripercussioni economiche per i pescatori dei compendi. Un cormorano, mangia infatti, 310 grammi di pesce al giorno. Prevalentemente mugilidi, anguille, spigole, granchi come risulta da uno studio condotto nel compendio di Cabras dal 1995 al 1997 da Angelo Cau e da Piero Addis per l'università di Cagliari, dipartimento di Biologia animale ecologia. Sulla base degli studi sul consumo del pesce e dal posizionamento del prezzo del pescato sul mercato, si calcola un mancato fatturato di euro 2Milioni e 680mila euro». Ci sono poi i cosiddetti danni indiretti: l’attività predatoria, sempre secondo Coldiretti «è causa di stress per i pesci limitandone l'accrescimento e aumentandone la mortalità delle specie da pescare. Inoltre bisogna sommare anche i pesci feriti ma, non consumati dai cormorani, che non sono commercializzabili; cresce la diffusione di malattie; come se non bastasse vengono consumate anche delle "specie-foraggio"le meno pregiate e di scarso valore commerciale ma, che rappresenta fonte di cibo naturale per quello pregiato». Una situazione riconosciuta dalla Regione, che a dicembre approva una delibera di Giunta sulla necessità di provvedere ad un abbattimento degli uccelli ittiofagi e a luglio 2016, approvato il Piano di contenimento. «Strumento faticosamente ottenuto, purtroppo ancora fermo al palo – dice Giuseppe Casu, direttore della Coldiretti di Oristano – il provvedimento a lungo atteso dai pescatori, approvato dall' Ispra, che prevedeva degli abbattimenti controllati, si trova ora in una fase di grave stallo. Doveva essere avviato a ottobre, ma criticità e difficoltà sostanziali ne bloccherebbero l' azione già nella fase di avvio e che non lasciano dubbi sul destino del Piano. Da qui la richiesta di intervento alla Regione, attraverso l' assessorato della Difesa dell' ambiente, al quale ci siamo rivolti, fornendo gli opportuni chiarimenti e il necessario coordinamento all' Amministrazione provinciale».

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative