Omicidio Murranca, la sentenza il 18 novembre
POMPU. La Corte d’appello respinge tutte le richieste della difesa. L’udienza di apertura del processo di appello per l’omicidio del commerciante ambulante Antonio Murranca si consuma nella...
POMPU. La Corte d’appello respinge tutte le richieste della difesa. L’udienza di apertura del processo di appello per l’omicidio del commerciante ambulante Antonio Murranca si consuma nella discussione sulle eccezioni preliminari. A sollevarle è quasi esclusivamente l’avvocato Angelo Battista Marras, difensore di Graziano Congiu. L’allevatore di 31 anni di Ruinas è l’imputato principale, ancor più dopo la sentenza di primo grado, dal momento che è stato l’unico condannato per aver ucciso e poi distrutto e tentato di occultare il cadavere della vittima. I giudici l’avevano ritenuto l’esecutore materiale del delitto avvenuto il 24 settembre del 2014 e per questo gli avevano comminato una pena di 25 anni e 6 mesi per il doppio reato di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Assieme a lui erano stati condannati gli allevatori di Pompu e Morgongiori, Stefano Murru e Lorenzo Contu (difesi dagli avvocati Michele Ibba e Carlo Figus), ma solamente per aver aiutato Graziano Congiu a bruciare il cadavere. Caduta per entrambi l’accusa di omicidio, avevano rispettivamente incassato pene di quattro anni e mezzo e cinque anni. È partendo dalla doppia assoluzione per il capo d’imputazione principale che il pubblico ministero Paolo De Falco aveva presentato appello. Dall’inizio dell’indagine la procura aveva sostenuto che tutti e tre fossero coinvolti nell’assassinio. Il 18 novembre discussione e sentenza.