Acqua e fognature come un miraggio nella zona artigianale
Siamaggiore, da oltre tre anni l’impianto è completato Abbanoa ed Egas giocano al rimpallo di responsabilità
SIAMAGGIORE. Acqua e fognature? Tutti sanno cosa siano, ma non chiedetelo e chi possiede un’azienda nella zona artigianale di insediamento produttivo di Siamaggiore perché la rete idrica e quella fognaria restano ancora un miraggio. L’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Anita Pili ha sollecitato ripetutamente l’intervento di Abbanoa dell’ente di governo Egas, ma sinora le risposte sono state sollecite al pari della comparsa dell’acqua e delle fogne. Tutto questo comporta una situazione di arretratezza e di irregolarità per le imprese della zona artigianale che si trova a ridosso della Statale 131.
Quello geografico è sicuramente un vantaggio per le attività imprenditoriali. Ci fossero le infrastrutture sarebbe tutto perfetto, ma la situazione è da tempo ben diversa. L'impianto fognario è stato ultimato nel 2013 ed è costato all’amministrazione comunale 275mila euro di cui 151mila da fondi regionali e i restanti arrivati proprio dal bilancio comunale, con l’accordo che Abbanoa avrebbe dovuto prendere in carico l’impianto e garantirne il funzionamento. Questo non è però accaduto e, nonostante incontri e spiegazioni, si è alla situazione di partenza con la differenza che in cassa ci sono 275mila euro in meno e molte promesse in più mai mantenute.
Basti pensare che la prima richiesta di presa in carico risale al 2014 e solo nel 2016 è stato redatto da Abbanoa il verbale dello stato di consistenza della rete fognaria grazie anche all’intervento dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici. Da quell’atto si capisce che le opere eseguite risultano adeguate dal punto di vista tecnico e sono tali da consentirne un’adeguata gestione. Quel che invece non si comprende è perché tutto sia fermo all’anno zero, mentre le imprese vivono quotidianamente il disagio. Ci sono infatti attività con autorizzazioni e con progetti di insediamento in sospeso a causa dell'impossibilità di utilizzare la rete fognaria. «Ciò non induce però Egas ad intervenire prontamente – dice il sindaco Anita Pili –. L’ultima risposta è stata che non essendo collegata la rete idrica, sarebbe difficile tariffare l’utilizzo fognario».
Di fronte a questa obiezione l’amministrazione ha risposto che la situazione ottimale sarebbe che Abbanoa prendesse in carico le reti fognaria e idrica della zona artigianale. Insomma, ha rimandato la passa nel campo altrui, mentre gli imprenditori pensano anche all’ipotesi più traumatica: staccare la spina, salutare Siamaggiore e scegliere un altro Comune. (e.c.)