La Nuova Sardegna

Oristano

Alleanza pubblico-privata per valorizzare l’Omodeo

di Maria Antonietta COssu
Alleanza pubblico-privata per valorizzare l’Omodeo

Sorradile, la Regione promette appoggio ai Comuni che si affacciano sul lago Tentativo di fermare l’impoverimento delle zone interne puntando sul turismo

31 ottobre 2016
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SORRADILE. I Comuni che si affacciano sul lago Omodeo studiano le mosse per arginare l’impoverimento economico e sociale di questo lembo dell’entroterra oristenese e la Regione si unisce alla lotta di resistenza. L’alleanza è stata sancita sabato con gli impegni assunti dal governatore Pigliaru al termine del convegno Lago Omodeo 2.0 organizzato dalle municipalità di Sorradile, Bidonì e Tadasuni.

Gli investimenti pubblici saranno subordinati a un ulteriore sforzo di istituzioni e attori del territorio, sulla falsariga del confronto avviato nella prima parte della giornata da amministratori, imprenditori, enti strumentali della Regione, federazione canottaggio, facoltà di Architettura di Alghero e ordini professionali.

Lo scacchiere sul quale si muoveranno è zeppo di pedine, ognuna con una valenza strategica e tutte connesse tra loro in un disegno di sviluppo territoriale che fa leva sul potenziale del sistema delle acque interne e sugli attrattori che orbitano attorno all’Omodeo e al Tirso: archeologia, patrimonio architettonico religioso, risorsa termale, rete museale, circuito equestre. Il nucleo dell’idea sviluppata dai tre Comuni del Barigadu si basa sul recupero del vecchio albergo “Tirso” e sul completamento del vicino hotel, sulla mobilità lenta e sulla creazione di un polo degli sport nautici. Un piano coerente con la vocazione del territorio che la Regione si è detta pronta a sostenere: «Le risorse ci sono», ha detto il presidente Francesco Pigliaru alludendo ai 150 milioni di euro della programmazione negoziata, «ma devono essere al servizio delle idee e qui c’è un progetto credibile. Riempito questo tassello sarà più facile capire quali infrastrutture servano».

Quelle infrastrutture che il sindaco di Sorradile ha invocato, insieme ai servizi di base, per salvare «il fragile scheletro delle aree interne».

«Sono necessarie politiche attive che sovvertano un approccio basato sul concetto di centralizzazione», ha ammonito Pietro Arca.

Per innescare un’inversione di tendenza sarà decisiva anche la capacità di attrarre il capitale privato. L’obiettivo è di collegare le zone interne al resto del mondo promuovendo paesaggio e prodotti. La Regione ha promesso politiche di marketing territoriale e un’azione per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo, a cominciare dal poligono di tiro: «Abbiamo investito della questione il ministro Pinotti e c’è il suo interessamento», ha ribadito Pigliaru.

L’assessore Francesco Morandi ha apprezzato l’ampio respiro del progetto giudicandolo un modello replicabile in altre realtà dell’entroterra e ha suggerito di promuovere le attrazioni della zona con un evento sul lago di rilievo internazionale. Daniela Ducato ha messo sullo stesso piano la parte attinente allo sviluppo imprenditoriale e la salubrità dell’ambiente: «Con i suoi 32 laghi la Sardegna è l’isola dell’acqua ma c’è la criticità dell’inquinamento, cui si può rimediare con processi innovativi e sostenibili».

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