PORTO
Nave a fuoco, è un’esercitazione
Testato il dispositivo di emergenza e di sicurezza marittima
12 novembre 2016
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ORISTANO. Un incendio a bordo di una nave nel porto di Oristano, un attentato alla sede della Ivi petrolifera, un imponente spiegamento di forze per fronteggiare l’emergenza. Fortuntamente, giovedì mattina, la mobilitazione nel porto di Oristano era dovuta ad una esercitazione programmata per verificare l’efficacia delle procedure per le emergenze portuali e per la sicurezza marittima.
L’operazione si è svolta sotto il coordinamento della Capitaneria di porto di Oristano. La simulazione ha previsto che sulla motonave Yoda, ormeggiata sulla banchina della Ivi petrolifera, divampasse un incendio. La sala operativa della Guardia costiera ha disposto l’invio della motovedetta Cp 893 e del rimorchiatore Pina Onorato, e nel contempo è stato richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco. È stato quindi allertato il 118 per l’invio dell’ambulanza: si è infatti simulato il ferimento di un componente dell’equipaggio e di una persona dell’impianto dell’Ivi petrolifera. I Vigili del fuoco hanno contenuto l’incendio ed evitato il propagarsi delle fiamme. Quindi, si è proceduto alla bonifica, ispezionando le aree interessate per escludere la presenza di vapori infiammabili, mentre i feriti sono stati avviati all’ospedale San Martino. Dall’ispezione nel terminal della Ivi petrolifera, è stata simulata la scoperta di un varco nella recinzione: un gesto illecito che ha fatto scattare le misure di sicurezza previste dal piano del terminal. Il capo del Compartimento marittimo di Oristano, capitano Ermino di Nardo, sentita la prefettura, ha disposto l’innalzamento degli agenti di sicurezza del porto e di tutti gli impianti. All’esercitazione hanno partecipato anche un’unità navale della Polizia di Stato, una pattuglia dei Carabinieri, una della Guardia di finanza, il consulente chimico del porto, i piloti e gli ormeggiatori, e i vari agenti di sicurezza.
