La Nuova Sardegna

Oristano

In migliaia a Milis per i vini Novelli Si punta a rivalutarli

di Piero Marongiu

Numeri importanti per la 29esima sagra che ieri si è chiusa L’obiettivo è far crescere il territorio attorno a questa realtà

14 novembre 2016
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MILIS. La 29esima rassegna dei vini novelli della Sardegna va in archivio con piena soddisfazione degli organizzatori, Pro loco e amministrazione Comunale fra tutti. Anche se il numero dei visitatori non ha raggiunto le punte delle edizioni di qualche anno fa, sono stati comunque diverse migliaia le persone arrivate da tutta la Sardegna. La manifestazione, che prese il via oltre un quarto di secolo fa, nata da una felice intuizione dei membri della Pro loco nel 1988 durante un incontro conviviale, al quale partecipavano anche i Sommelier Ernesto Collu e Filippo Deidda, è diventata un appuntamento imperdibile per migliaia di appassionati del novello che qui trovano accoglienza, cortesia e ospitalità. «Dobbiamo cominciare a lavorare per organizzare al meglio l’edizione 2017, che celebrerà il trentennale della rassegna – ha detto la giovane presidente della Pro loco Simona Manca –. Siamo contentissimi di questo risultato, ma occorrerà rivedere alcune cose se vogliamo migliorare ulteriormente l’evento». Il sindaco Fabiola Putzolu sottolinea la necessità di far diventare l’appuntamento con i novelli un appuntamento per tutto il territorio: «Occorre lavorare in sinergia con le altre realtà produttive del territorio». La festa milese, ancora una volta, ha detto che c’è uno zoccolo duro, composto soprattutto da giovani, che non disdegna il consumo di novello. Quello che è emerso dalla rassegna numero 29, però, dice che occorre rivedere molti degli aspetti che ruotano intorno al prodotto se si vuole invertire la tendenza che lo vuole presente quasi esclusivamente negli scaffali dei market. Molte le attività collaterali predisposte dagli organizzatori: convegni (interessantissimo quello andato in scena nella chiesa di santa Vittoria sull’insediamento di Cobulas, prezioso sito archeologico oggetto di indagini da tre anni, e sulle ultime acquisizioni della campagna di scavo 2016), esposizione e vendita dei prodotti dell’artigianato e dell’agroalimentare locale, postazioni informative sulle attività delle associazioni culturali e di volontariato operanti nel territorio, come il Panathlon Penisola del Sinis e musica.

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