La Nuova Sardegna

Oristano

Lo strano caso di Laconi in bilico tra due province

di Ivana Fulghesu
Lo strano caso di Laconi in bilico tra due province

Dopo la vittoria del No al Referendum la cittadina sarebbe confermata a Oristano Ma il consiglio comunale tempo fa ha deliberato l’adesione al Sud Sardegna

11 dicembre 2016
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LACONI. Con la vittoria del No al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, si riapre per la cittadina del Sarcidano la questione province. L’esito referendario, espresso a grandissima maggioranza anche dagli elettori laconesi, (62,6%), ha sancito, infatti, che anche le quattro province “storiche” della Sardegna resteranno in vita. A seguito di ciò, il paese viene ora a trovarsi nella singolare situazione di essere a cavallo fra Oristano e Sud Sardegna, anche se il passaggio da Nuoro a Oristano, a distanza di anni, non si è mai del tutto completato. La legge regionale 2 del 2016 ha confermato Laconi in provincia di Oristano, ma l’amministrazione comunale ha deliberato l’adesione all’ambito territoriale ottimale della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo e al Gal del Sarcidano, organismi dei quali fanno parte solo paesi aggregati al Sud Sardegna. Lo scorso febbraio, il Consiglio comunale aveva deliberato, con i soli voti della maggioranza, il passaggio alla provincia Sud Sardegna, con l' intento di “riunificare il Sarcidano, permettere l’ingresso di Laconi nel territorio che gli appartiene – come si legge nella dichiarazione di voto della maggioranza – e superare il pesante stato di isolamento amministrativo causato da una scellerata politica estera delle precedenti amministrazioni, in attesa del superamento delle province”.

Una vicenda che aveva acceso il dibattito perché la minoranza aveva frenato su questa decisione, di aggregare Laconi alla provincia del sud Sardegna, e aveva proposto, in occasione di una pubblica assemblea, una maggiore riflessione ed eventualmente un referendum prima di prendere una decisione su questioni delicate che andavano ad incidere sulla vita di tutti i cittadini. In consiglio comunale, Simona Corongiu di “Insieme per Laconi”, aveva rimarcato come “su tali decisioni fosse necessario, a seconda degli scenari che si apriranno, avviare una consultazione popolare”. Proposte non accolte dalla maggioranza perché, come dichiarato da Carlo Orgiu di “Laconi bene comune”, «incurante di qualunque proposta formulata dalle opposizioni, la maggioranza ha proceduto in solitudine e senza alcun coinvolgimento della comunità». La richiesta di cambio di provincia adottata attraverso delibera comunale non è stata accolta. Chissà se ora, con la sopravvivenza delle province, la situazione possa aprire altri futuri scenari. E far uscire Laconi da questa situazione a metà tra due province, che non mancherebbe di creare pesanti disguidi soprattutto ai cittadini.

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