La Nuova Sardegna

Oristano

Mont ’e Prama, i misteri del passato riaffiorano nel Sinis

di Piero Marongiu
Mont ’e Prama, i misteri del passato riaffiorano nel Sinis

Cabras, ancora nuovi ritrovamenti nel sito archeologico I saggi sul terreno ampliano il campo delle ricerche

13 dicembre 2016
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CABRAS. Quanto è esteso il sito archeologico di Mont ’e Prama? Questa è la domanda che si pongono tutti, studiosi e non. La risposta però potrà arrivare soltanto con la prosecuzione degli scavi. Intanto, questo è certo, quello che è emerso finora rappresenta solo una minima parte rispetto a quanto ancora attende di essere riportato alla luce. «Ma non c’è nessuna corsa all’oro – dice Alessandro Usai, della sopraintendenza di Cagliari e direttore degli scavi nel sito archeologico –. Semmai c’è da proseguire le ricerche per tutelare e valorizzare il futuro del sito».

Tra il 15 novembre e il 9 dicembre scorsi la Soprintendenza, servendosi della cooperativa Trowel di Cagliari, ha effettuato alcuni saggi nei terreni confinanti con quello di proprietà della Confraternita del Rosario, dove insiste l’area funeraria in cui sono state rinvenute le statue, una capanna nuragica e un muro, anch’esso risalente al periodo nuragico. «I risultati dei saggi – dice Alessandro Usai – forniscono i primi dati certi e aprono nuovi problemi. I sondaggi, che hanno seguito la direzione del supposto prolungamento della necropoli, hanno consentito di rinvenire alcune tombe a pozzetto e alcune sculture in buono stato di conservazione. A meno di dieci metri, ipotizziamo che la necropoli termini, mentre prosegue la strada. Anche le sculture sembrano esaurirsi in pochi metri, a giudicare dai pochissimi e piccolissimi frammenti di calcare tenero individuati».

Un altro saggio, scavato nella parte ovest, ha confermato la prosecuzione del lungo muro nuragico riportato alla luce durante l’ultima campagna di scavi. «Il muro – spiega Alessandro Usai – prosegue per almeno quattro metri. Resta ancora ignota la forma dello spazio eventualmente racchiuso dal muro, di cui conosciamo solo un lato». Ignote anche le sue natura e funzione, anche se, stando a quanto emerso finora, farebbe pensare più alla delimitazione di un recinto piuttosto che a un edificio.

Altri saggi sono stati effettuati a sud, anch’essi in direzione della necropoli. «In quel tratto – precisa Alessandro Usai – sono emerse ancora tombe a pozzetto e alcune sculture in buono stato di conservazione, ma l’ultima trincea sembra segnare una forte rarefazione dei frammenti scultorei e quindi la probabile estremità meridionale della necropoli. I saggi – conclude il direttore degli scavi – sono effettuati per tentavi per verificare ipotesi in modo obiettivo, rapido ed economico e per orientare i provvedimenti di tutela immediata e le ricerche future. Sono piccoli campioni di ricerca che potranno essere seguiti da scavi in estensione oppure abbandonati. Ci aiutano a inquadrare nello spazio il fenomeno di Mont ’e Prama, altrimenti indefinito e sfuggente». I risultati di questi ultimi saggi e la presentazione delle ricerche e delle iniziative in corso, saranno resi noti giovedì prossimo dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari unitamente al Segretariato regionale del Ministero per i Beni Archeologici e Culturali per la Sardegna, in collaborazione con l’amministrazione comunale e col Museo Civico.

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