La Nuova Sardegna

Oristano

Bene il San Martino, 3 poli d’eccellenza nella sanità sarda

di Simonetta Selloni
Bene il San Martino, 3 poli d’eccellenza nella sanità sarda

Ospedale promosso dall’Agenzia nazionale di valutazione I “campioni”: Ortopedia, Ginecologia e Cardiologia

21 dicembre 2016
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ORISTANO. L’ospedale San Martino di Oristano compie un allungo straordinario nel pianeta sanità regionale, ben figurando anche rispetto agli standard nazionali. Non solo: su sette aree cliniche passate sotto la lente d'ingrandimento dell'Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), che per conto del ministero della Salute verifica i livelli di efficacia, sicurezza e qualità delle cure delle strutture ospedaliere sulla base di 158 indicatori, per tre di queste l’ospedale oristanese si laurea campione per il 2016. I settori presi in esame sono cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare; l’eccellenza riguarda gli interventi sulla frattura del femore, le percentuali sul parto cesareo, e gli interventi per l’infarto del miocardio.

Le eccellenze. Andiamo per ordine e partiamo dalle eccellenze. Il 74% delle frattura del femore viene operato entro 2 giorni. È uno degli indicatori più importanti, perchè operare il paziente entro due giorni riduce i tassi di mortalità e le possibili complicanze legate al trauma. L’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia del San Martino, diretta dal dottor Andrea Ruiu, opera entro due giorni il 73,80% dei pazienti con frattura del femore. Si tratta del dato migliore in Sardegna, che supera di ben 20 punti la media italiana (ferma al 54.64%). Per l’Ortopedia oristanese è un balzo in avanti di 10 punti rispetto all’anno precedente.

Parti cesarei. Sono il 2, 5% del totale. Lo standard nazionale impone il tetto del 25 per cento, ma l’Unità di Ginecologia e ostetricia diretta dal dottor Antonio Succu si mantiene abbondantemente sotto questa soglia. Il miglior risultato a livello regionale per il secondo anno consecutivo.

Infarto miocardio. Il 66% è la percentuale dei pazienti trattati con angioplastica coronarica entro due giorni. Anche in questo caso, il San Martino si attesta al primo posto in Sardegna sulla tempestività del trattamento. Un parametro, la tempestività, fondamentale per migliorare gli esiti di cura. Un risultato straordinario, quello dell’Unità operativa di Cardiologia diretta dal dottore Antonio Caddeo. Lo standard nazionale impone il tetto del 60 per cento. Lontanissma la media nazionale: il 43,32 %.

Ci sono poi gli ottimi risultati nell’ambito della colecistectomia laparoscopica, con l’ 86% di ricoveri con degenza post operatoria sotto i tre giorni. Si tratta della percentuale di interventi di rimozione dei calcoli per via laparoscopica (attraverso l'inserimento nell'addome di una sonda a cui è collegata una piccola telecamera), operazione che comporta un ricovero e una convalescenza più brevi rispetto al cosiddetto intervento eseguito con la classica operazione che prevede il taglio chirurgico. Secondo le valutazioni nazionali, la degenza post-operatoria dovrebbe essere inferiore a tre giorni per almeno il 70% dei pazienti operati. Una percentuale che l'Unità Operativa di Chirurgia di Oristano, diretta dal dottor Gianfranco Porcu supera abbondantemente, con oltre l'85,96% dei pazienti operati per via laparoscopica e dimessi entro i tre giorni, contro una media nazionale ferma a 69,18.

Nella media le aree cliniche deputate al trattamento del sistema nervoso (ictus) e respiratorio. Le maggiori criticità si registrano nella chirurgia oncologica, soprattutto considerando i volumi di attività, che sono comunque in crescita rispetto al 2014. Ma da questo quadro il San Martino – e la sua dirigenza – escono con un’immagine di forte positività, e soprattutto con un trend di costante miglioramento negli anni.

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