La Nuova Sardegna

Oristano

Sbs, Dedoni: «I sardi oscurati»

Il consigliere regionale dei Riformatori contesta la procedura di vendita

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ARBOREA. La Società Bonifiche Sarde è in vendita agli “stranieri” della Bonifiche Ferraresi. Dopo anni di impasse, in tanti hanno tirato un sospiro di sollievo e salutato con un sorriso questo passaggio alla guida dell’azienda di proprietà della Regione. In tanti, ma non tutti perché la voce del consigliere regionale dei Riformatori, Attilio Dedoni, è fuori dal coro ed è piena di critiche pesanti nei confronti della stessa Regione che, attraverso la giunta, ha portato a compimento l’operazione di vendita delle proprietà. La maggior parte di queste si trovano proprio nel territorio di Arborea, ma non è tanto questo l’aspetto su cui Attilio Dedoni punta il dito. Il vero problema è l’ostracismo che si sarebbe verificato ai danni di una cordata di imprenditori sardi, a loro volta interessati all’acquisizione dell’azienda.

«Dopo aver steso il tappeto rosso all’offerta di Bonifiche Ferraresi, di cui sono noti i collegamenti negli ambienti politici nazionali, è stata invece insabbiata senza neanche una risposta l’offerta avanzata da una cordata di imprenditori agricoli sardi – dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi –. Che l’esecutivo abbia già scelto a chi cedere la Sbs, è ormai evidente, peccato però che la legge preveda una procedura pubblica e trasparente, non certo le trattative sottobanco che si stanno portando avanti per consentire al colosso del comparto agricolo nazionale di sbarcare nell’isola a discapito delle aziende locali».

Eccola la nota dolente. In ballo oltre a quella di Bonifiche Ferraresi c’era infatti anche l’offerta di una cordata sarda che la giunta avrebbe dovuto prendere in considerazione senza preclusione. Agli imprenditori isolani si sarebbe dovuta dare una risposta, azione ritenuta obbligatoria dalla legge, entro il 15 dicembre. Le cose sono andate diversamente e risposta non vi è stata. È per questo che Attilio Dedoni avanza anche l’ipotesi di responsabilità penali e contabili «in capo a chi sta portando avanti il procedimento. La decisione di ignorare deliberatamente l’offerta economica più alta, che avrebbe consentito di mantenere in Sardegna la proprietà dell’azienda sottraendola a manovre speculative, di avere delle reali prospettive di sviluppo nel settore agricolo e di garantire il mantenimento del livello occupazionale, non danneggia soltanto l’economia dell’isola ma porta alla svendita del patrimonio della Regione».

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