La Nuova Sardegna

Oristano

IL CONFINE TRA PROTESTA ED EVERSIONE

di ENRICO CARTA

ENRICO CARTA. L’uomo è misura di tutte le cose. È la frase che ha reso celebre il filosofo greco Protagora vissuto nel V secolo avanti Cristo. Voleva dire che il mondo è diverso a seconda degli...

19 febbraio 2017
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ENRICO CARTA. L’uomo è misura di tutte le cose. È la frase che ha reso celebre il filosofo greco Protagora vissuto nel V secolo avanti Cristo. Voleva dire che il mondo è diverso a seconda degli occhiali che ciascuno indossa per osservarlo e valutarlo e che la realtà appare differente in base ai vari fattori che influenzano l’individuo che cerca di comprenderla. La delicata questione della sicurezza alla Sartiglia, senza scomodare le alte vette della filosofia e del cammino del pensiero umano, diventa terreno di scontro tra le forze dell’ordine e misteriosi ultras (?) che hanno utilizzato le tribune di via Duomo per esporre il loro striscione. Il questore ha subito detto che non siamo davanti a una goliardata e probabilmente non lo è. Ipotizzare però una mente e una mano eversive dietro quel gesto appare all’uomo della strada e al giornalista un’iperbole. Magari il cittadino e chi scrive cadono in errore, non portando indosso le vesti del tutore della legalità. Ma allo stesso modo entrambi sentono come propria esigenza quella della garanzia della sicurezza e dell’ordine pubblico da difendere. Vista con un po’ di distacco la vicenda potrebbe quindi tranquillamente ricondursi su un binario di normalità quotidiana, in cui c’è chi, attraverso quello striscione magari a sua volta esagerato, ha semplicemente voluto esprimere il proprio disappunto verso una misura di sicurezza ritenuta eccessiva come la chiusura al pubblico di piazza Cattedrale. Se l’ordine pubblico è un valore fondamentale, il poter esprimere le proprie opinioni secondo modi corretti lo è altrettanto.

In fondo si voleva solo dire che si sta impedendo a quei ragazzi (che benissimo in passato non si sono comportati e questo va ascritto a loro demerito) di godersi la festa come meglio credono, fermo restando il fatto che devono essere loro i primi a meritarsi questo. E a proposito di opinioni – lo dico da oristanese –, non si vede perché qualcuno si debba sentire offeso dal fatto che nello striscione sia stato utilizzato il simbolo della stella. Gesto dissacrante? Non è più logico pensare molto più semplicemente che associare il pensiero espresso nella frase al disegno della stella serviva esclusivamente per caratterizzare meglio i contorni della protesta?

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