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Slacci idrici a Funtana Meiga, i residenti contestano la scelta

Slacci idrici a Funtana Meiga, i residenti contestano la scelta

CABRAS. Funtana Meiga, Abbanoa e dintorni. All’indomani del provvedimento del tribunale che dà ragione all’ente gestore c’è chi, tra i residenti del complesso residenziale a due passi dal mare,...

23 febbraio 2017
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CABRAS. Funtana Meiga, Abbanoa e dintorni. All’indomani del provvedimento del tribunale che dà ragione all’ente gestore c’è chi, tra i residenti del complesso residenziale a due passi dal mare, solleva un problema che dal giudice forse non è stato considerato perché non è entrato tra gli atti del procedimento che si è chiuso con la condanna al pagamento degli arretrati pena lo slaccio delle utenze idriche morose. La storia evidentemente è più complessa di quel che appare e per capirla bisogna tornare indietro di parecchi anni.

A spiegare la vicenda da un punto di vista diverso è proprio uno dei residenti. Maurizio Meli chiarisce che il problema è frutto di una decisione presa dall’amministratrice della società di gestione del complesso al termine di un’assemblea che ha avuto un esito contestato. Allora fu sancito il passaggio ad Abbanoa e contemporaneamente venne sospeso l’approvvigionamento idrico per le case che sino a quel momento utilizzavano l’acqua di un pozzo artesiano.

Sino a quel momento tutto era filato liscio, perché l’utilizzo di quella risorsa era frutto di una convenzione vecchia quasi quanto la nascita delle villette a schiera con splendida vista sul mare del Sinis.

I proprietari avevano anche contribuito a pagare per una serie di servizi accanto a quello dell’acqua, in attesa che il Comune si prendesse in carico l’intera gestione cosa che però non è mai avvenuta. Nel frattempo è sopraggiunta l’assemblea nella quale è stato deciso – secondo alcuni con una procedura non corretta – lo slaccio dal pozzo artesiano per la cui acqua che non hanno più i residenti continuano a pagare e il contestuale passaggio ad Abbanoa. È a questo punto che nascono i contrasti perché c’è chi sottolinea, come Maurizio Meli, che pagare due volte non è corretto. E non viene ritenuto corretto che la tariffa delle case di Funtana Meiga sia pari a quella imposta a un’industria. Su tutto poi aleggia la questione del pozzo artesiano da cui non sgorga più l’acqua per le case. (e.c.)

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