La Nuova Sardegna

Oristano

CONSUMI

Meno carne sulle tavole, più ortofrutta e formaggi

ORISTANO. Addio carne, o forse no? A quanto sembra anche Oristano si allinea alla tendenza nazionale che afferma come negli ultimi quindici anni il consumo di carni e derivati sia calato in maniera...

10 marzo 2017
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ORISTANO. Addio carne, o forse no? A quanto sembra anche Oristano si allinea alla tendenza nazionale che afferma come negli ultimi quindici anni il consumo di carni e derivati sia calato in maniera ponderale. «Consumi mai così bassi, con un italiano su dieci che ha detto addio a questo alimento», registrava a ottobre la Coldiretti. Tendenza confermata a Oristano dalla Federcarni, il sindacato di categoria dei macellai aderenti alla Confcommercio. «Il calo dei consumi registrato a seguito della crisi non trova ancora una soluzione a cui si aggiunge il cambiamento delle abitudini alimentari», scrive in una nota Federcarni Oristano all’indomani della riconferma di Gianni De Muro alla presidenza del Consiglio direttivo della federazione. Calo dei consumi che a livello nazionale ha significato un vero e proprio crollo degli acquisti da parte delle famiglie, con una riduzione del 9 per cento per la carne fresca di maiale, del sei per cento di bovina e dell’uno per cento per il pollame. Anche i salumi sono sempre meno presenti in tavola: secondo Coldiretti il loro consumo sarebbe sceso ai minimi dell'inizio del secolo. Crisi economica ma anche inversione delle abitudini alimentari sarebbero i fattori principali di questo vero e proprio “addio alla bistecca”: in un sondaggio affidato a Coldiretti all’Eurispes, il 7,1 per cento degli italiani si dichiara vegetariano, mentre i vegani sono poco meno dell’uno per cento degli intervistati. Gli stessi dati si possono trovare nel “Rapporto Coop 2016” realizzato dalla Nielsen, con una flessione del 4 per cento dei consumi di carni fresche e insaccati registrato nell’arco di un solo anno. Insomma, l’otto per cento degli italiani non mangia più carne che da due anni non rappresenta più il primato di spesa delle famiglie, superata dai prodotti ortofrutticoli.Secondo la Coldiretti le quantità di carne portate realmente in tavola dagli italiani (e dagli oristanesi) sono scese in media a 85 grammi al giorno. L'effetto del calo dei consumi (ma anche dell'aumento delle importazioni) ha avuto conseguenze pesant: negli ultimi cinque anni, in tutto il territorio nazionale, sono state 12mila le stalle da carne ad aver chiuso i battenti, mentre si continua ad importare in maniera massiccia, pari al 40 per cento della carne bovina e il 35 per cento di quella di maiale. Federcarni di Oristano ha già pronto un piano per invertire il trend negativo dei consumi. «Intendiamo lavorare per l’aumento della professionalità degli operatori verso il cliente e prestare sempre più attenzione alla qualità della carne offerta», si legge in una nota che annuncia anche un concorso fra operatori dal titolo inequivocabile: “Il miglior banco”.

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