La Nuova Sardegna

Oristano

Bambino morto, indagati tre medici del San Martino

di Simonetta Selloni e Roberto Petretto
Bambino morto, indagati tre medici del San Martino

Per l’ospedale il piccolo era spirato nel grembo della madre La causa asfissia provocata dal cordone ombelicale

14 marzo 2017
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ORISTANO. C’è un’indagine della Procura della Repubblica che tenterà di chiarire cosa sia avvenuto la settimana scorsa nel reparto ginecologia dell’ospedale San Martino dove una famiglia di Seneghe ha dovuto piangere la morte del loro piccolo.

Non si hanno ancora particolari su questa vicenda tragica: probabilmente gli accertamenti della Procura sono partiti da una denuncia di parte, forse presentata dai parenti della madre del bambino.

Nel registro degli indagati sono finiti tre ginecologi dell’ospedale San Martino di Oristano: il vicedirettore Antonio Campiglio, Bruno Lacu e Laura Urru, la dottoressa che aveva disposto il ricovero della madre.

Quello che è accaduto veramente lo dovranno stabilire gli inquirenti: per ora si conosce la versione fornita dall’ospedale.

A metà della scorsa settimana una donna in attesa di un bambino, con la gravidanza avviata al termine (mancavano appena tre settimane al parto) è stata ricoverata nel reparto di ginecologia. Dagli accertamenti medici sarebbe emerso che non c’era battito fetale. In sostanza il bambino era morto nel ventre della madre. Come prevedono i protocolli sanitari in queste circostanze, è stato immediatamente disposto un taglio cesareo. Pare che il feto avesse tre giri di cordone ombelicale intorno al collo. Sono stati effettuati gli esami autoptici che avrebbero confermato l’asfissia come causa della morte.

In sostanza, secondo la ricostruzione fatta dai medici, la morte sarebbe avvenuta già in fase intrauterina.

La madre del bambino è stata curata e almeno sino a ieri era ancora ricoverata in ospedale. Per lei è stato predisposta anche un’assistenza psicologica, vista la gravità del trauma, dovuto a una perdita così grave.

Il direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia, Antonio Succu, assente da giorni per motivi di salute, è stato ovviamente informato dell’accaduto. Il responsabile del reparto ha detto che tutto il personale «è vicino alla signora e alla sua famiglia. Si è trattato di un evento imponderabile».

Il dottor Succu ha anche aggiunto: «abbiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura, ma anche in quello dei nostri medici, siamo convinti della loro serietà».

Ora l’indagine della magistratura dovrà fare il proprio corso. Saranno esaminati i referti e i risultati degli accertamenti compiuti in quelle ore tragiche, accertare eventuali negligenze o sancire l’imponderabilità e la tragica fatalità di quello che è accaduto.

Ovviamente in queste circostanze si mettono in moto i meccanismi consueti di un’inchiesta e tutte le parti in causa devono compiere gli atti necessari per la tutela dei propri diritti. I tre medici indagati hanno nominato un consulente di parte.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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