La Nuova Sardegna

Oristano

Piano particolareggiato, arriva il sì del Consiglio

di Enrico Carta
Piano particolareggiato, arriva il sì del Consiglio

Approvate dopo quasi 20 anni le nuove norme urbanistiche per il centro storico L’assessore Mugheddu: «Premi in volumetrie per restauri e riqualificazioni»

23 marzo 2017
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ORISTANO. Anche l’ultimo ostacolo è superato. A questo punto il traguardo è davanti al ciclista Guido Tendas. La corsa finirà con altri atti, ma certamente l’ultima vera asperità era il piano particolareggiato del centro storico che, a quasi vent’anni di distanza dal precedente, viene approvato dall’aula senza troppi scossoni, in una seduta di calma quasi piatta. È stato l’assessore all’urbanistica Gianluca Mugheddu, affiancato dal dirigente Giuseppe Pinna e dal presidente della commissione consiliare Roberto Martani, a illustrarne i dettagli peraltro già ampiamente conosciuti, dal momento che il piano aveva subito uno stop qualche mese fa per il mancato rispetto di una procedura.

Corretto il tiro, si è ripartiti da ciò che già era stato esaminato. «L’obiettivo è naturalmente quello di riqualificare l’intero centro storico, ma è chiaro che il Comune detta alcune linee e agevola l’edilizia attraverso vari sistemi, dopo di ciò la parola passa ai privati e sta a loro investire», spiega l’assessore, fermo restando che il Comune ha i suoi spazi di intervento nelle aree pubbliche.

Non di sole case ed edifici vivrà infatti il nuovo piano particolareggiato che ha come obiettivo quello di cambiare la fruizione del centro storico anche per gli spazi che non appartengono ai privati cittadini. Il punto di partenza è la rinuncia al consumo del suolo, anche perché le superfici ridotte, le caratteristiche architettoniche e la storia della città lo pretendono. Il Piano individua alcune aree speciali che avranno incentivi particolari per agevolare gli investimenti e migliorare l’aspetto estetico. Ovviamente il sistema delle volumetrie come premio è l’aspetto che più dovrebbe convincere i cittadini a riqualificare gli immobili.

Il piano comunque si divide in due “quaderni”. Se il primo riguarda gli edifici e gli interventi di recupero e restauro con riferimenti alle caratteristiche da conservare e coi colori, i materiali da utilizzare, il secondo è incentrato sulle modifiche possibili agli spazi aperti sia pubblici che privati. Tra questi ci sono quelli di proprietà della curia in via Sant’Antonio e soprattutto in piazza Cattedrale con il futuro passaggio pedonale da via Cagliari a via Duomo che consentirà il collegamento diretto col centro storico e il recupero di un importante tratto di mura giudicali.

«Stiamo dando alla città ulteriore occasione di sviluppo», ha detto il sindaco Guido Tendas prima del voto che ha sancito l’approvazione con i tredici voti della maggioranza.

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