La Nuova Sardegna

Oristano

Bosa, la retrocessione dopo un anno di speranze

Bosa, la retrocessione dopo un anno di speranze

La sconfitta contro l’Atletico Uri condanna matematicamente la squadra Lo scorso anno la promozione in Eccellenza, quest’anno il passo indietro

28 marzo 2017
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BOSA. Si torna in Promozione: l'ultima chance per poter almeno sperare di poter giocare altre ultimissime carte in zona Cesarini per la permanenza in Eccellenza il Cs Bosa le ha giocate domenica sull'erbetta sintetica del Campo Italia, all'ombra dello storico colle dei Cappuccini. Contro un Atletico Uri determinato però a raggiungere i tre punti della vittoria, colti con la terza rete siglata nel finale di partita rispetto alle due dei rossoblù. Che oltre alla sconfitta contingente devono digerire ben altro amaro calice: la matematica certezza che, archiviato un anno da urlo, la stagione 2016/2017 si chiude anticipatamente con una amara retrocessione. Cose che capitano, si dirà, nel mondo del calcio: dove la palla è sempre sferica, e attorno ruota a sua volta un complesso sistema fatto di preparazione, tecnica, determinazione, scelte, fortuna, ma soprattutto la passione di tanti ragazzi, con tutte le potenzialità e i limiti del caso. Certo è che il Bosa forse non meritava il meteorico passaggio nel campionato a metà strada fra dilettantismo e professionismo: questo il sentimento oggi prevalente, ragionando oggi a mente fredda, dopo la comprensibile amarezza che ha avvolto tutti dal tardo pomeriggio ancora assolato di domenica a Bosa. «Ci faremo tutti un esame di coscienza e tecnico a fine campionato, anche per capire se e quali premesse ci sono per il futuro. Per ora posso solo dire che si ritorna alla Promozione, poi si guarderà avanti», in sintesi il pensiero del presidente del Cs Bosa Marco Naitana. «Quando si perdono otto, nove partite al novantesimo un problema c'è, non siamo riusciti evidentemente a superarlo anche se forse qualcosa avremo potuto farla per tempo. Certo dobbiamo anche contare le tante assenze per infortunio, sicuramente pesa anche il fattore economico della realtà locale, ma la delusione è tanta perché comunque questa è una squadra che non merita un ultimo posto», conclude. «Anche in queste ultime partite ho visto in campo dei guerrieri, ragazzi che nonostante tante difficoltà hanno dato anima e corpo per raggiungere un risultato che purtroppo non è arrivato. Ora bisogna guardare al futuro, le premesse per far bene ci sono», commenta l'assessore allo sport Silvia Tanda. «Ringrazio il Cs Bosa a nome di tutta la città; questa società ne è un esempio positivo», afferma il sindaco Luigi Mastino. «Certo non può che dispiacere l'epilogo di questa stagione, ma tutti riconoscono i meriti di una squadra che ha dato sempre il massimo. Siamo tutti orgogliosi del Bosa», conclude il primo cittadino.

Alessandro Farina

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